Emma Bonino: «Discontinuità? Continuiamo a fare le politiche di Salvini con l'appoggio rosso del PD»
La Senatrice e leader di +Europa: «Da quota 100 ai decreti sicurezza. Il leader della Lega non ha bisogno di sostenere la sua politica: la sta sostenendo il Conte 2»

ROMA - «Negli ultimi anni abbiamo focalizzato la politica estera rispetto alla Libia solo sulla questione migranti, perdendo di vista tutti gli altri problemi, dal traffico di petrolio o di oro alla gestione della Banca di Libia. Abbiamo perso il contesto e ignorato il resto. In Italia si presta pochissima attenzione ai rapporti internazionali, persino a quelli intereuropei. È un Paese in cui i governanti sono normalmente focalizzati su altre priorità. Quindi spesso ci troviamo fuori contesto». Così Emma Bonino, senatrice e leader di +Europa, commenta la situazione in Libia in un'intervista a Circo Massimo, su Radio Capital.
«Di Maio non guida più la macchina nel suo partito. E ciò gli ha impedito di occuparsi di politica estera. Il fatto che non sia andato al G20 è inaccettabile. Poi dicono che l'Italia non conta...». A proposito dell'Emilia Romagna, Bonino dice che «è una regione ben amministrata, non mi pare il tempo di esperimenti fantasiosi. Cosa succederà dopo le elezioni. Fra il Conte 1 e il Conte 2 si parlava di grande discontinuità, ma continuiamo a fare le politiche di Salvini, da quota 100 ai decreti sicurezza. Salvini non ha bisogno di sostenere la sua politica: la sta sostenendo il Conte 2 con l'appoggio rosso del Pd».
Bonino: «Decreti sicurezza vanno aboliti»
«I decreti sicurezza non saranno aboliti da questo esecutivo. PD e Italia Viva sembrano più preoccupati dalle conseguenze di uno scontro all'interno della maggioranza che dal contenuto di questi provvedimenti e dallo scandalo della loro immodificabilità, anche dopo l'uscita di Salvini dal Viminale. D'altra parte, piccoli e limitati aggiustamenti non cambierebbero praticamente nulla degli effetti e della pericolosità di queste leggi manifesto del salvinismo».
«La cosa non sorprende. Il nuovo esecutivo è nato sulla base dell'impegno, assunto dal M5S, e accettato dagli altri partner di maggioranza, di non toccare nessuna delle cosiddette riforme approvate dal Conte 1. Per quello che mi riguarda - sottolinea Bonino - questa è semplicemente la conferma del fatto che non è possibile immaginare alcuna alternativa alla politica populista insieme al M5S. Peraltro, oltre ai decreti sicurezza questa maggioranza continua a eludere il tema dell'integrazione di oltre mezzo milione di stranieri che vivono e lavorano in Italia e in base alle leggi in vigore non possono avere uno status legale, come è invece richiesto dalla proposta di legge di iniziativa popolare 'Ero straniero' di modifica della legge Bossi Fini, che ho promosso insieme a Radicali italiani con una vasta coalizione di associazioni e che - conclude la leader di Più Europa - è da oltre due anni depositata in Parlamento».
Della Vedova: «M5s morente detta agenda al Conte bis»
«Le convulsioni del #M5S in declino accelerato non impediscono a Di Maio di dettare l'agenda simbolica e concreta al Conte bis, come sulla prescrizione o le concessioni autostradali. Il morto politico trascina inesorabilmente con sè il resto della coalizione». Lo scrive su Twitter il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova, che aggiunge: «L'alternativa vera al sovranismo protezionista e antieuropeo di Salvini e Meloni si può costruire solo senza il populismo del M5S».
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