Crisi stretto di Kerch, telefonata Merkel-Putin
Le parti sono interessate all'allentarsi della situazione nella regione del Mar d'Azov, ha detto il Cremlino. Intanto è stata respinta la richiesta di Greenpeace contro gasdotto Nord Stream 2
Le parti sono interessate all'allentarsi della situazione nella regione del Mar d'Azov, ha detto il Cremlino. Intanto è stata respinta la richiesta di Greenpeace contro gasdotto Nord Stream 2
Il ministro russo al vertice OCSE: «Sanzioni controproducenti, ma Mosca continuerà sulla linea della reciprocità»
Oggi i due leader si incontreranno a Berlino per un bilaterale organizzato in fretta
Festa del giorno della Vittoria sulla Germania. Senza commento
Si parlava di 'prove di dialogo', ma l'incontro di Sochi è stata pura scenografia diplomatica. Le divergenze tra Vladimir Putin e Angela Merkel rimangono, e hanno costellato tutto il loro rapporto
I due leader si sono ritrovati a Berlino per colloqui: «Dobbiamo continuare a far applicare gli accordi di Minsk».
La linea assunta nel documento finale del Consiglio, ha detto Renzi, è quella dei ministri degli Esteri di Usa, Italia, Germania e Francia, solo da parte della Gran Bretagna c'è una linea un po' diversa
Nei progetti di Vladimir Putin non c'è solo il Turkish Stream. Negli ultimi mesi la Russia è tornata alla ribalta della geopolitica energetica mondiale tessendo una fitta rete di alleanze strategiche con la Turchia, la Grecia, la Germania e la Cina
«La colpa è della Russia»: non c’è formula più comoda per scaricare ogni tipo di responsabilità. Lo fanno tutti in Occidente: dai politici ai media. Ma la realtà è molto lontana da questo stereotipo ormai ridondante.
Tecnicamente, la creazione di un mercato del lavoro precario di massa si chiama «Piano Hartz». Oggi i francesi provano a resistere all'«invasione tedesca», e alla precarizzazione.
Il Direttore del programma di ricerca «Eurasia» dell’Isag ci spiega il dobbio gioco continuo che l'Europa fa con la Russia e perché è arrivato il momento di smettere di pensare che sia un problema alla nostra sicurezza.
La destra xenofoba ed euroscettica dell'Afd secondo gli ultimi sondaggi sarebbe in ascesa prepotente. A mettere in crisi la cancelliera soprattutto la sua politica a favore dei rifugiati.
Kerry è giunto in Russia dopo due anni di gelo, con l'infuriare della crisi Ucraina. Due giorni prima, è stata Angela Merkel a incontrare Putin. Eppure, tra Washington e Berlino (e l'Europa tutta?) ci sarebbe più di qualche differenza nel modo di considerare la strategia a lungo termine dei rapporti con Mosca.
Il Memorandum firmato stanotte dal gruppo di contatto. 13 punti che mettono d'accordo tutti, almeno per ora, e che prevedono il cessate il fuoco a partire dalla mezzanotte del 15 febbraio-
Oggi Berlino sta cercando in tutti i modi di apparire come attore di mediazione nei confronti di Mosca e non più come uno Stato interventista. Anche se a quanto riportato dal Wsj, la Germania in privato ha mostrato i muscoli. Il portavoce presidenziale russo, Dmitri Peskov, ha ammonito che nessuno «può parlare a Vladimir Putin con toni di ultimatum»
Il 4 febbraio prossimo sarà celebrato il 70esimo anniversario della Conferenza di Yalta. Per la Germania, ieri come oggi, l'evento potrebbe essere gravido di conseguenze. La Russia infatti sta valutando di chiederle tra i 3 e i 4mila miliardi di euro, come obblighi di riparazione per l'occupazione nazista dell'ex Unione sovietica.
Il leader russo Vladimir Putin torna a parlare delle sanzine inflitte da Bruxeles e Stati Uniti e si dice convinto che questo tipo di politica non può far altro che danneggiare le economie dei Paesi stessi che stanno 'punendo' la Russia per il ruolo cruciale nella crisi ucraina. In particolare Putin ammonisce la Germania della Merkel: «Senza contratti, persi 300mila posti di lavoro».
Vladimir Putin, pur avendo definito "buono, positivo" l'incontro appena concluso coi leader europei, manifesta alcune perplessità. Restano profonde divergenze con la Merkel, ma si dice disposto a un confronto bilaterale con Poroshenko.
Sulla scia di crescenti malumori tra i parlamentari della coalizione di governo tedesca, ma anche di una sempre più forte partnership economica tra Germania e Russia, che solo mercoledì ha visto l'apertura di un nuovo capitolo, con uno scambio di asset tra la tedesca BASF e la russa Gazprom