Polonia, vincono i sovranisti di Kaczynski
Il partito Diritto e Giustizia conquista il 43,6% dei consensi e grazie al premio di maggioranza, otterrebbe 239 dei 460 seggi della camera bassa
Il partito Diritto e Giustizia conquista il 43,6% dei consensi e grazie al premio di maggioranza, otterrebbe 239 dei 460 seggi della camera bassa
I conservatori cattolici di Diritto e Giustizia (PiS) hanno ottenuto nelle politiche di domenica il 37,58 per cento dei voti
Le elezioni polacche sono soltanto l'ultimo esempio. La riscossa dei partiti di estrema destra, anti-immigrati e anti-europeisti, sta stringendo l'Europa in un abbraccio che, di questo passo, potrebbe rivelarsi mortale
Per il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, dopo l'Ungheria, la Svizzera e l'Austria, la Polonia dà lezioni di democrazia a Bruxelles
I conservatori euroscettici polacchi del partito Diritto e Giustizia di Jaroslaw Kaczynski hanno stravinto le elezioni in Polonia guadagnando abbastanza seggi da governare da soli. Ecco i cinque punti principali del programma del Pis
Tornano al timone a Varsavia, armati della maggioranza assoluta dei seggi nel nuovo parlamento, i conservatori nazionalisti, euroscettici, ultracattolici di Diritto e Giustizia (PiS)
Secondo i sondaggi la coalizione di destra, guidata dal Pis dovrebbe raggiungere il 36% delle preferenze alla Camera dove si vota con il sistema proporzionale (460 deputati), con un notevole distacco dai liberali di Piattaforma civiva (PO) del premier uscente Ewa Kopacz, quasi 14 punti percentuale
Podemos in Spagna e Duda in Polonia: i «popoli» dell'Europa stanno alzando la testa per riprendersi la sovranità nazionale. Per la Lega nord le elezioni nei due Paesi sono state «una boccata d'ossigeno salutare»
Se i signori della finanza hanno guardato fin qui con poca preoccupazione alla crisi greca e all'ipotesi del Grexit, il successo di Podemos potrebbe cambiare le cose: ecco perché i mercati finanziari temono più la Spagna che la Grecia.
Mentre il Continente ribolle di critiche e minacce i due leader fanno filtrare una governance per i prossimi anni unicamente rivolta a non cambiare i trattati e alla difesa dei poteri forti dei rispettivi paesi. Con tanti saluti per Grecia, Podemos, Polonia, Renzi, Cameron ed euroscettici.
Polonia e Spagna: gli ultimi Stati espugnati dagli euroscettici. La vittoria dell'ultranazionalista Duda è un segnale chiaro: un nuovo fronte di indignati anti-establishment, anti-casta e, soprattutto, anti-Europa, delusi dalla politica nazionale ed europea fa tremare, da Nord a Sud, il Vecchio Continente
Vincitore a sorpresa delle presidenziali in Polonia, il 43enne Andrzej Duda suscita timori a Bruxelles per la retorica (moderatamente) anti-Ue usata durante la campagna elettorale e ancora più allarma Berlino, dove si teme la rottura del consolidato asse con Varsavia.
Il segretario del Carroccio Salvini: i risultati in Spagna e Polonia sono «bellissimi» e rappresentano «una bella mazzata per i difensori dell'Europa delle banche e per i servi di Bruxelles». Berlusconi: «Se l'Europa continuerà ad agire come ha fatto in questi anni di crisi il ritorno alla lira sarà inevitabile»
Il conservatore Andrzej Duda è stato eletto domenica presidente della Polonia, con il 52 per cento dei voti, battendo il capo dello stato uscente - di centrodestra - Bronislaw Komorowski, fermatosi al 48 per cento.
E' stata una vittoria a sorpresa quella di Andrzej Duda al primo turno delle presidenziali in Polonia e, se confermata al ballottaggio del 24 maggio, segnerà un cambio di guardia di non poco conto alla guida del peso massimo tra i Paesi Ue dell'Est europeo.
Grande favorita per la vittoria, stando agli ultimi sondaggi, e la Piattaforma Civica del primo ministro Donald Tusk. Si vota fino alle 21. Affluenza decisiva per la sfida di Kaczynski