20 aprile 2024
Aggiornato 10:00
La conferma al ballottaggio segnerebbe una svolta in Europa

Polonia, la vittoria non scontata di Duda

E' stata una vittoria a sorpresa quella di Andrzej Duda al primo turno delle presidenziali in Polonia e, se confermata al ballottaggio del 24 maggio, segnerà un cambio di guardia di non poco conto alla guida del peso massimo tra i Paesi Ue dell'Est europeo.

VARSAVIA (askanews) - E' stata una vittoria a sorpresa quella di Andrzej Duda al primo turno delle presidenziali in Polonia e, se confermata al ballottaggio del 24 maggio, segnerà un cambio di guardia di non poco conto alla guida del peso massimo tra i Paesi Ue dell'Est europeo.

Posizioni più dure verso la Russia e la Germania
Duda, candidato della destra di Diritto e Giustizia (PiS), il partito che fa capo a Jaroslaw Kaczynski (il gemello del presidente morto nello schianto aereo in Russia del 2010), porterebbe alla presidenza a Varsavia posizioni più dure non solo nei confronti della Russia, ma una dichiarata insofferenza per «l'eccesso di potere» della Germania. Sul fronte interno, Duda raccogli le posizioni della potente chiesa cattolica polacca - contraria alla fecondazione in vitro, e su molte cose in contrasto con il nuovo pontefice - e ha ottenuto il sostegno del sindacato Solidarnosc. Insomma, tutta un'altra storia rispetto a Komorowski, esponente di un centrodestra moderato, collaborativo sul piano europeo, aperto nel dibattito sull'adozione dell'euro, che invece vede Duda contario all'idea di procedere dopo l'elezione del nuovo parlamento in autunno. «Ci costerebbe troppo», taglia corto l'aspirante presidente, in sintonia con il 68% dei polacchi.

Innalzamento della spesa, riduzione delle tasse e abbassamento dell'età pensionabile
Sostanzialmente, alla piattaforma liberale del partito Piattaforma civica (Po) l'esponente conservatore oppone la promessa di ottenere un innalzamento della spesa, di ridurre le tasse e abbassare l'età pensionabile. E per mettere in pratica queste misure Duda si ispira al premier ungherese Viktor Orban, la voce spesso più dissonante in Europa, a lungo sorvegliato speciale su più di un dossier, l'ultimo quello della reintroduzione della pena di morte, su cui il primo ministro di Budapest vorrebbe «lanciare il dibattito».

34,8% dei voti
Duda ha ottenuto ieri il 34,8% dei voti, contro il 32,2% del presidente uscente. Il candidato anti-establishment, la rock star Pawel Kukiz, è giunto terzo con il 20,3%, un risultato al di là di ogni aspettativa, stando agli exit poll dell'emittente pubblica TVP, da addebitare al favore dei giovani elettori. Il tasso di affluenza particolarmente basso ha probabilmente influenzato l'esito del primo voto: 49,4%, contro il 55% del primo turno delle presidenziali di cinque anni fa. «Questo è il risultato di un serio monito all'intera compagine governativa. Dobbiamo ascoltare quello che dicono gli elettori», ha commentato, cupo, Komorowski, chiaramente alludendo ai problemi che potrebbero incontrare i suoi alleati di Piattaforma Civica alle prossime elezioni legislative, un voto cruciale per l'esercizio del potere in Polonia, dove i poteri del presidente sono piuttosto limitati.

Una vittoria non scontata
La vittoria di Duda non è comunque per niente scontata. La stampa polacca stamane spiega la sconfitta di Komorowski innanzitutto con la sua pessima campagna, sottotono e senza «vero contatto con gli elettori», cosa su cui il presidente potrebbe recuperare di qui al ballottaggio. Secondo Gazeta Wyborcza ha influito anche il fatto che il presidente uscente fosse dato per nettamente favorito e i suoi sostenitori non si sono particolarmente mobilitati per il voto di ieri, un dato confermato dalla bassa affluenza. Difficilmente poi Duda saprà raccogliere tutte le preferenze andate al primo turno all'esuberante musicista Kukiz. Che tuttavia ha già annunciato di essere pronto ad allearsi con chiunque sia disposto ad appoggiare la sua richiesta di riforme.