Milan: no a Garcia, l’obiettivo per la panchina è Emery
La strepitosa vittoria del Siviglia nella finale di Europa League, la terza consecutiva, riavvicina il nome di Emery al Milan. Il tecnico spagnolo sarebbe indubbiamente l’uomo giusto per dare vita ad un nuovo progetto rossonero, molto più degli italiani Giampaolo e Montella o di Rudi Garcia vicino alla Fiorentina.
MILANO - Milan, visto che Emery? Il suo Siviglia è entrato nella leggenda vincendo per la terza volta consecutiva l’Europa League e dimostrando come si possano perdere per strada ogni anno grandi giocatori (Bacca, Dani Alves, Medel, Rakitic, Kondogbia, solo per citarne qualcuno) senza per questo motivo abbassare di un nulla il livello qualitativo della squadra. Merito indubbiamente del diesse Monchi, abilissimo a vendere bene e comprare meglio, ma è innegabile che dietro al miracolo andaluso ci sia soprattutto una figura, quella spigolosa e appuntita di Unai Emery.
Logico che il nome del tecnico spagnolo sia finito a più riprese sui taccuini del principali club europei, meno logico è che il Milan, sicuramente tra i più interessati, alla fine abbia sempre preferito affidarsi ad allenatori giovani ed inesperti anziché puntare forte sull’uomo di Hondarribia.
Emery: «Mi piacerebbe l’Italia»
Adesso ci risiamo. Il Siviglia ha conquistato un altro prestigioso trofeo mentre il club di via Aldo Rossi si appresta a concludere l’ennesima stagione fallimentare. Dite che potrebbe essere arrivato finalmente il momento di celebrare questo matrimonio? La sensazione è che ci sia ancora molto da lavorare, ma solo ed esclusivamente per l’indecisione della dirigenza rossonera. Lui, Unai Emery, approfittando dei festeggiamenti per uno storico risultato, non si è tirato indietro: «Futuro? Per il momento sono contento al Siviglia. Se però mi venisse offerta l'opportunità di venire in Italia se ne potrebbe parlare, è un campionato interessante».
La speranza è che il trionfo del Siviglia sul Liverpool di Jurgen Klopp sia stato visto con estrema attenzione - e magari anche registrato - da Adriano Galliani e che da oggi in via Aldo Rossi si possa iniziare davvero a pianificare il futuro affidando le sorti di quello che una volta era il club più titolato al mondo nelle mani capaci ed esperte di Unai Emery.
No a Giampaolo e Montella
Anche perché il casting iniziato negli ultimi giorni mette davvero i brividi. Pensare che dopo un quadriennio di umiliazioni, fallimenti, figuracce in serie e depressione contagiosa, il Milan possa ripartire da tecnici come Giampaolo o Montella, appare tanto ardito quanto fuori luogo. L’ex Empoli viene da una stagione positiva ma la sua storia professionale racconta di difficoltà nel gestire un certo tipo di pressione e addirittura di una fuga dalle proprie responsabilità quando era alla guida del Brescia. Non proprio l’uomo ideale per portare serenità in quella polveriera pronta ad esplodere che è Milanello. Anche Montella ad oggi rappresenta un grosso rischio alla luce della sua tutt’altro che positiva stagione alla Sampdoria. Per non parlare della candidatura tutta berlusconiana di Brocchi, al quale va l’augurio di vincere la Coppa Italia, portare la squadra rossonera in Europa, ma poi tornare a fare la necessaria esperienza con la Primavera.
Garcia verso la Fiorentina
Sembra intanto per fortuna evaporata la fascinazione Rudi Garcia, diffusasi nelle ultime ore a seguito di una dichiarazione sibillina rilasciata dall’ex allenatore della Roma: «Mi piacerebbe allenare ancora in Italia, magari un po’ più a nord di Roma». In tanti hanno visto nel Milan il club ideale per il tecnico francese, ma oggi pare essere venuta fuori la vera possibile destinazione dell’ex Lille, la Fiorentina. L’indiscrezione, riportata dal quotidiano capitolino Il Tempo, racconta di una trattativa già in stato avanzato tra Garcia e il club gigliato, con Paulo Sousa prossimo a tornare in Portogallo alla guida del Porto.