18 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Fisco

Allarme aumento IVA: nel Def un buco da 5 miliardi per lo stop alle clausole di salvaguardia

Unimpresa ha analizzato il Documento di economia e finanza e denuncia la mancanza di risorse che potrebbe obbligare il Governo a venir meno alle sue promesse

Nel Def del governo Gentiloni c'è un buco da 5 miliardi di euro per ottemperare allo stop alle clausole di salvaguardia.
Nel Def del governo Gentiloni c'è un buco da 5 miliardi di euro per ottemperare allo stop alle clausole di salvaguardia. Foto: ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO ANSA

ROMA - Torna l'allarme per l'aumento dell'IVA. E nonostante le promesse del governo Gentiloni. Per la disattivazione delle famose clausole di salvaguardia Iva, infatti, al momento c'è una mancanza di copertura: ovvero un buco pari a oltre 5 miliardi di euro. E per congelare l'aumento dell'imposta sul valore aggiunto, il Governo sta pensando di utilizzare deficit aggiuntivo pari allo 0,6% del pil ovvero per 10,3 miliardi. E' quanto segnala nientepopodimenoché il Centro studi di Unimpresa, dopo aver accuratamente analizzato la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza approvata dal consiglio dei ministri. Il Def sarà all'esame dell'aula del Senato il 4 ottobre prossimo, ma già emergono le prime criticità del Documento. Come spiega Unimpresa, il costo totale dell'intervento volto a sterilizzare l'incremento dell'imposta sul valore aggiunto si attesta a quota 15,7 miliardi.

Un buco da 5,4 miliardi di euro
«Ne consegue che si registra una differenza di circa 5,4 miliardi - sottolinea il presidente di Unimpresa Giovanna Ferrara - A tanto ammontano i fondi che vanno individuati a stretto giro, se si intende bloccare la crescita di tutte le aliquote Iva, a cominciare da quella ordinaria destinata a salire, in assenza di sterilizzazioni, dal 22% fino al 25%».I sei decimi di deficit aggiuntivo, prosegue, «sono calcolati sulla differenza tra il deficit tendenziale a legislazione vigente (pari all'1,0%) e il deficit programmatico, quello cioè fissato come target da raggiungere grazie alle misure che saranno inserite nella prossima legge di bilancio (pari all'1,6%)».

Unimpresa: Una spudorata partita di giro
Ma nell'aggiornamento del Def «non sono state indicate le misure a copertura dell'attuale gap tra i 10,3 miliardi individuati e i 15,7 miliardi di obiettivo». La differenza di questi due valori costituisce dunque i confini del buco finanziario che il governo è chiamato a colmare per rispettare gli impegni presi e più volte ribaditi. «Resta il fatto - osserva il presidente di Unimpresa Giovanna Ferrara - che un intervento in deficit rappresenta comunque una spudorata partita di giro perché crescerà gioco forza il debito e prima o poi il conto, sotto forma di nuove tasse, arriverà sulle tasche dei contribuenti, sia famiglie sia imprese».