Il Comune di Udine parte civile contro il blogger Leonarduzzi
A finire nel mirino del sindaco è stato un post sul debito che il Contarena vanta con palazzo D'Aronco
A finire nel mirino del sindaco è stato un post sul debito che il Contarena vanta con palazzo D'Aronco
A rivolgersi ai Carabinieri della stazione di Fagagna è stata la persona offesa. Ora dovranno risponderne in Tribunale
Scrive su Faceboook su israeliani: "una lurida razza di mercanti dal naso adunco", denunciato dalla Digos Giacomo Traverso e prossima querela della comunità ebraica annunciata dal suo presidente Ariel Dello Strogolo
Il conduttore televisivo Red Ronnie è stato denunciato dal medico Roberto Burioni per una diatriba sui vaccini. I dettagli della vicenda
La parola dialettale è arrivata ufficialmente in tribunale nell'ambito di un processo per diffamazione via Facebook
Il fondatore del Movimento 5 stelle ha spiegato di non aver nessuna responsabilità su quanto pubblicato sul portale web che porta il suo nome, dopo che il Pd lo ha querelato per diffamazione
«La rettifica (chiamiamola così) del m5s fa obiettivamente venir meno gli estremi per un passo giudiziario» ha scritto il direttore del Tg La7 aggiungendo: «Resta un giudizio da parte mia duramente critico per l'idea delle giurie popolari»
Il fondatore del Movimento 5 stelle: «Si è risentito per il fatto che il logo del suo Tg fosse presente nell'immagine del post che denunciava le bufale dei media italiani. Non se la prenda direttore, è stato fatto per "par condicio" per non far sfigurare troppo i suoi colleghi»
Il direttore del Tg La7: «Il ricavato andrà in favore delle popolazioni terremotate del Centro Italia. Non possiamo consentire in nessun modo che la linearità e soprattutto la correttezza delle nostre scelte, dal punto di vista etico, vengano messe in discussione»
Aveva fatto insinuazioni pesanti sulla moglie del presidente della squadra avversaria. Oggi è costretto a pagare
«Il Senato della Repubblica ha perso la grande occasione di tutelare il diritto dei cittadini ad avere una informazione libera, rispettosa della verità e delle persone»: lo afferma il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino.
Con 123 contrari, 9 astenuti e solo 29 voti a favore l'aula del Senato ha bocciato l'articolo 1 del ddl di iniziativa parlamentare di riforma del reato di diffamazione a mezzo stampa. Schifani: «Ora si passa a esame ddl su commissione costituente»
Lo scrive il Presidente dell'Ordine dei giornalisti su Facebook: «Lunedì non ci sarà lo sciopero contro il ricatto della nuova legge sulla diffamazione»
Il Presidente del Senato: «Garantirebbe clima di coesione sociale». Iacopino: «Rinviato lo sciopero dei giornalisti». Bersani: «Sciopero giornalisti ha le sue ragioni». FIEG: «Ragioni sciopero condivise, modalità improprie»
Il Direttore de «Il Giornale»: Ho fatto tutto in buona fede. Rutelli: Nessun giornalista finirà in carcere. Fini: Sanzioni anche severe sì, ma no al carcere
Il Direttore de Il Giornale: «Serve un decreto legge che dica che per i reati d'opinione non si va in carcere, punto»
Il Direttore del Giornale: «Non c'era la volontà di risolvere il problema sollevato dal mio caso. Il Parlamento è sovrano, io sono rattristato dalla vigliaccheria di alcuni senatori che si sono nascosti dietro il voto segreto nell'ave preso posizione in un provvedimento non liberale». Il Pdl prepara norma «salva Sallusti». Bocchino: «Sallusti costa e fa la vittima»
Il Capogruppo al Senato Gasparri: «Per chi non ha scritto il pezzo prevedere solo una sanzione». Bricolo (Lega): «No al carcere per i giornalisti». Bersani: «Carcere non accettabile, ma serve soluzione». Vita: «Errare è umano, perseverare è diabolico»
Il Centrodestra al lavoro per nuova norma «salva-Sallusti»
La legge sulla diffamazione «è su un binario morto»: la giornata a palazzo Madama è sintetizzata efficacemente da questo commento di Filippo Berselli, presidente della commissione Giustizia del Senato e relatore del provvedimento, affossato in aula da un voto segreto che reintroduceva il carcere per i giornalisti
Il Segretario della Lega: L'emendamento sulla diffamazione approvato in serata al Senato «è stato votato da una larga maggioranza» ma «non c'è pericolo del carcere. Latorre (Pd): Con il carcere si affossa il provvedimento. Gasparri: Discutibile nascondersi dietro voto segreto. Zanda: Voto segreto brandito per minacciare stampa
La riforma della diffamazione a mezzo stampa è «su un binario morto». Se ne è detto convinto il relatore del provvedimento, Filippo Berselli (Pdl), dopo il voto segreto dell'aula del Senato che ha approvato un emendamento della Lega che reintroduce la pena del carcere per i giornalisti
Il presidente del Senato Renato Schifani ha aperto a un dibattito fra i gruppi sull'ipotesi di una sospensione dei lavori per una riflessione. Il Pd, l'Idv e l'Udc hanno finora preso posizione a favore della sospensione
Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo che si è tenuta stamani a Palazzo Madama. Vita (PD): «Il ddl è diventato un pasticcio». FNSI: Lunedì giornata «stand up for journalism»
«Neppure il fascismo - afferma in un'intervista a Repubblica - aveva previsto una disciplina del genere. Il codice penale prevede lo schermo del direttore responsabile e tutto, da allora, è riconducibile a quella figura»