20 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Calcio | Calciomercato

Milan-Ancelotti, si va verso il no

Tiene banco il problema allenatore e il responso definitivo di Ancelotti. Il suo intervento alla cervicale, previsto per lunedì, è stato spostato a mercoledì e di conseguenza potrebbe slittare anche la risposta al Milan. È per questo che appare sempre più probabile che si vada verso il no. E intanto manca un il piano B.

MILANO -  Ancelotti sfoglia la margherita e tutto il mondo Milan è con  il fiato sospeso. Nelle ultime ore è anche sorto un nuovo problema che potrebbe ulteriormente dilatare i tempi dell’attesa: l’intervento alla cervicale a cui è costretto a sottoporsi Don Carlo, previsto per la giornata di oggi (ragione per cui il tecnico si era tenuto un paio di giorni per capire con i medici i tempi della sua rieducazione post-operatoria), è stato spostato a mercoledì.
A questo punto le opzioni restano due e sono entrambe decisamente negative: o l’ex allenatore del Real Madrid anticipa la sentenza e si chiama fuori definitivamente oppure attende l’intervento chirurgico, costringendo però la dirigenza rossonera a tenere ancora tutto fermo un’altra settimana in attesa di partire con il calciomercato.

Tanti nomi ma nessun concreto piano B
Inutile dire che la preoccupazione serpeggia in maniera ormai palpabile tra i tifosi rossoneri, inquieti non tanto all’idea che Ancelotti possa alla fine dire no - ipotesi abbondantemente messa in preventivo - quando per l’apparente assenza di un concreto ed affidabile piano B.
Continuano a rincorrersi nomi, da Mihajovic a Conte, passando per Unai Emery, Montella, Sarri, Donadoni e perfino Brocchi, senza alcun comprensibile criterio.

Clamoroso ritardo nella scelta del nuovo tecnico rossonero
Premesso che, alla luce di una stagione già irrimediabilmente disastrosa a gennaio, era auspicabile - per non dire necessario - che Berlusconi e Galliani avessero già in mente il nome giusto per la panchina rossonera da almeno 3 mesi. Giustificato anche l’improvviso fulmine a ciel sereno dell’esonero di Ancelotti che ha letteralmente scompaginato i piani della dirigenza rossonera, resta però il mistero dell’incomprensibile strategia in via Aldo Rossi.
Chiariamo il concetto: se si parte per mettere sotto contratto il tecnico vincitore dell’ultima Champions League, l’alternativa deve essere per forza all’altezza, quindi magari l’allenatore fresco trionfatore dell’Europa League (Unai Emery) oppure il ct della nazionale azzurra (Antonio Conte), e volendo forzare un po’ la situazione anche due grandi uomini di calcio come Sinisa Mihajlovic e Vincenzo Montella. Ma, con tutto il rispetto per l’ottimo lavoro che sta svolgendo con la Primavera del Milan, l’opzione B in caso di rifiuto da parte di Ancelotti non può essere Christian Brocchi. A maggior ragione dopo i fallimenti di Clarence Seedorf e Filippo Inzgahi.

Non c’è logica nelle strategie rossonere
Eppure è proprio quello dell’ex centrocampista della Lazio il nome più caldo in queste ultime ore. Una scelta senza alcun fondamento logico.
Per quanto, appare difficile trovare tracce di logica negli accadimenti degli ultimi anni in casa Milan, quindi per i tifosi rossoneri è d’obbligo prepararsi al peggio. Con la speranza magari di venire sorpresi da un improvviso e definitivo cambio di rotta di una sempre più disorientata dirigenza.