Israele minaccia di chiudere Al-Jazeera perché «istiga alla violenza»
Israele ha annunicato di voler chiudere gli uffici di Al-Jazeera presenti nello Stato ebraico dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha accusato l'emittente satellitare di istigazione alla violenza
TEL AVIV - Israele ha annunciato di voler chiudere gli uffici di Al-Jazeera presenti nello Stato ebraico, dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha accusato l'emittente satellitare araba di istigazione alla violenza. Nelle immagini l'edificio che ospita Al-Jazeera a Gerusalemme. Il 27 luglio, nel pieno delle tensioni al Monte del tempio a Gerusalemme, Netanyahu ha affermato di voler espellere l'emittente del Qatar. «Al-Jazeera è diventata lo strumento principale di Daesh (Isis), Hamas, Hezbollah e Iran», ha affermato il ministro della Comunicazione Ayoob Kara, membro della comunità drusa del partito Likud di Netanyahu, aggiungendo che la tv «incita alla violenza, che ha causato perdite tra i nostri migliori figli", riferendosi a due poliziotti drusi che avevano perso la vita il 14 luglio in un attacco vicino alla moschea al Aqsa. In un tweet, Netanyahu si è congratulato con il ministro «che su sua indicazione ha fatto passi concreti per far finire l'incitamento di Al-Jazeera» in Israele. Un funzionario di Al-Jazeera a Doha ha affermato che l'emittente «condanna l'azione da parte di un Stato che viene definito l'unico stato democratico del Medio Oriente e considera ciò che sta facendo pericoloso». La tv «seguirà la situazione tramite adeguate procedure legali e giudiziarie», ha aggiunto. Per il ministro però, «quasi tutti i paesi della regione, tra cui Arabia saudita, Egitto e Giordania, ritengono che Al-Jazeera istighi al terrorismo e all'estremismo religioso», definendo «ridicolo, che continui a trasmettere da Israele».