29 marzo 2024
Aggiornato 00:00
Alta tensione Russia-Europa

Mosca chiede il dialogo e spera nell'Italia

Alla luce della crisi ucraina e in seguito all'abbattimento del volo MH17 - mentre i leader di Francia, Germania e Gran Bretagna valutano la possibilità di nuove sanzioni - dalla diplomazia russa si esprime fiducia sul fatto che l'Italia possa giocare un ruolo di mediazione e rilanciare il dialogo dopo mesi di crescenti attriti sull'Ucraina.

MOSCA - Altissima tensione tra la Russia e l'Ue, con la concreta minaccia di nuove sanzioni. Ma Mosca dice di contare sull'Italia e ribadisce la richiesta di voler tornare alla via negoziale con Kiev. Guardando a Renzi e alla presidenza di turno italiana a Bruxelles e sottolineando che in Russia «c'è interesse a un aumento sequenziale sia del dialogo politico a vari livelli» con Roma, «sia delle relazioni tra i due Paesi in tutti i campi, soprattutto in economia, nel commercio e nell'innovazione e negli investimenti, in cultura e turismo, lungo la linea delle società civili: tutto questo si addice pienamente al lavoro del corrente governo italiano, guidato da Renzi». Così da Mosca il vice ministro degli Esteri russo Aleksey Meshkov, in un'intervista con TMNews.

Alla luce della crisi ucraina e in seguito all'abbattimento del volo MH17 - mentre i leader di Francia, Germania e Gran Bretagna valutano la possibilità di nuove sanzioni - dalla diplomazia russa si esprime fiducia sul fatto che l'Italia possa giocare un ruolo di mediazione e rilanciare il dialogo dopo mesi di crescenti attriti sull'Ucraina. Perchè con Kiev, è chiaro, il dialogo è interrotto e perchè «la violenza può generare solo violenza».
«Abbiamo - dice Meshkov - un'esperienza positiva con l'Italia già alla presidenza dell'Unione europea nella seconda metà dell'anno 2003. E come hanno dimostrato i colloqui del presidente della Federazione russa Vladimir Putin e del ministro degli Esteri Sergey Lavrov con il capo della diplomazia italiana Federica Mogherini del 9 luglio a Mosca, la parte italiana intende lavorare esattamente in questo modo».

Da Mosca si consiglia inoltre di non dimenticare un altro aspetto: una nuova crisi del gas è alle porte. L'Ucraina «ben presto esaurirà le riserve di gas e nel periodo autunno-inverno può davvero causare problemi nelle forniture all'Europa, ma non per colpa nostra».

NUOVA CRISI DEL GAS ALLE PORTE - Mosca mette quindi le mani avanti, mentre l'attenzione dell'Ue è tutta concentrata sul dramma della catastrofe aerea del Boeing 777 males. Anticipa uno scenario "davvero" realistico per il prossimo inverno. E ribadisce il concetto: nessun ulteriore sconto a Kiev. «La stessa Commissione europea riconosce che un prezzo così basso significherebbe di fatto sovvenzioni all'industria ucraina, creando l'artificiale vantaggio competitivo rispetto alle imprese Ue. Di conseguenza gli esportatori ucraini, approfittando della situazione preferenziale, sarebbero in grado di fornire i propri prodotti sul vostro mercato a prezzi artificialmente bassi». E poi sempre da Meshkov l'auspicio che «che i nostri partner europei e, soprattutto, la Commissione europea, partecipino ai colloqui come veri difensori degli interessi dei consumatori europei e delle imprese europee».

Quanto al conflitto ancora in atto nell'Est Ucraina, nonostante le operazioni di recupero del Boeing 777 malese e dei corpi delle vittime, secondo Mosca «i principali sforzi diplomatici ora dovrebbero essere diretti a incoraggiare le autorità di Kiev a fermare la violenza e a sedersi al tavolo delle trattative con gli avversari nel sud-est con l'obiettivo di un dialogo inclusivo sul futuro del Paese».