30 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Draghi e il QE

Draghi prepara il cambio di rotta della Bce ma congela il QE: «Ne parliamo in autunno»

Il governatore centrale, Mario Draghi, come da aspettative ha mantenuto una linea prudente confermando il piano di acquisto dei titoli di Stato e annunciando la discussione sul tapering per il prossimo autunno

Il banchiere centrale Mario Draghi è intervenuto in conferenza stampa dopo il Consiglio direttivo della Bce.
Il banchiere centrale Mario Draghi è intervenuto in conferenza stampa dopo il Consiglio direttivo della Bce. Foto: ANSA

FRANCOFORTE - Pur mantenendo una linea prudente, la Bce ha inviato espliciti segnali su un futuro cambiamento di linea monetaria. Tuttavia questa al momento viene pienamente confermata. «La discussione sul tapering dovrà svolgersi in autunno», ha annunciato il presidente Mario Draghi al termine del Consiglio direttivo. Quindi non è ancora iniziato il cruciale dibattito tra banchieri centrali sul come procedere alla delicata manovra di progressiva riduzione degli stimoli monetari, in particolare gli acquisti di titoli di Stato. «Dobbiamo perseverare, essere pazienti, perché non ci siamo ancora. E dobbiamo essere prudenti», ha chiarito Draghi. Anche per questo «all'unanimità» (e nonostante le divergenze di vedute al suo interno, palesate nelle scorse settimane) il direttorio ha deciso sia di non modificare in alcun modo la «forward guidance», le indicazioni prospettiche sui suoi orientamenti futuri, sia di non prestabilire una data precisa in cui discutere del tapering. La Bce ha anche confermato a tutti i livelli la linea attuale. I tassi di interesse restano inchiodati ai minimi storici, a zero il principale rifinanziamento e al meno 0,40 per cento i depositi che le banche commerciali custodiscono presso la Bce.

Avanti col QE per tutto il 2017
Il piano di acquisti di titoli è confermato ad oggi almeno fino a dicembre al ritmo di 60 miliardi di euro al mese. Nell'area euro la ripresa continua a rafforzarsi e i rischi sono «ampiamente bilanciati». «Abbiamo esaminato gli sviluppi economici e finanziari e preso atto del continuo miglioramento della crescita, ma anche - ha proseguito Draghi - di una inflazione che resta sommessa e del fatto che non ci sono segni convincenti su una risalita dell'inflazione di fondo». I dati «confermano la necessità della prosecuzione con un livello molto consistente di stimolo monetario» allo scopo di favorire una normalizzazione del caro vita. In questo quadro la Bce intende muoversi con «prudenza» anche per evitare reazioni eccessive come quella vista a seguito dell'intervento dello stesso capo della Bce al recente forum di Sintra, in Portogallo.

Verso il tapering d'autunno
«L'ultima cosa che il Consiglio può auspicare è un inasprimento non voluto del contesto finanziario». Proprio per questo, ha concluso Draghi, è stata mantenuta anche la parte di comunicazione dove si lascia la porta aperta a un potenziamento egli stimoli, se la situazione peggiorasse. Se si producesse «allora dovremmo agire». L'appuntamento quindi è al 7 settembre, quando si svolgerà il prossimo Consiglio operativo sulla politica monetaria. Allora saranno disponibili anche le previsioni aggiornate dei tecnici Bce su crescita e inflazione. Tuttavia a regola di calendario gregoriano sarebbe ancora estate, il primo direttorio operativo autunnale si svolgerà il 26 ottobre.