Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca verso la liquidazione ordinata
Per le due banche spunta la terza via tra la risoluzione precauzionale alle condizioni - quasi impossibili - di Bruxelles e il bail in entro la fine di giugno. Ecco cosa prevede la liquidazione ordinata

VICENZA – Per Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca spunta la terza via. Tra il salvataggio alle condizioni ordinate dalle Bce – ma di fatto ormai quasi impossibili da rispettare – e il bail in che potrebbe scattare a breve - entro la fine del mese di giugno -, le autorità di Roma e Bruxelles stanno esplorando un altro sentiero che potrebbe condurre in salvo la maggior parte dei risparmiatori delle due banche venete. La possibile via di fuga consisterebbe nella procedura della «liquidazione ordinata», prevista proprio dalle disposizioni comunitarie per «incoraggiare l'uscita dal mercato di operatori non efficienti in modo da tutelare la stabilità finanziaria» del paese e quindi, in ultima istanza, dell'intera Unione europea.
La terza via per Bpvi e Veneto Banca
La salvezza per i risparmiatori di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca potrebbe trovarsi negli articoli 65-67 della Comunicazione bancaria della Commissione Ue del 2013, che disciplinano la «liquidazione ordinata» di «operatori non efficienti». Questa ipotesi, si legge, «dovrebbe sempre essere presa in considerazione qualora l’ente non possa ripristinare in modo credibile la redditività a lungo termine». E' il caso – disperatissimo – delle due banche venete, vittime di una crisi ormai avvitata su se stessa il cui sintomo è una evidente emorragia di depositi e conti correnti. La loro attività è infatti in caduta libera da molti mesi.
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La crisi di fiducia dei clienti
Basti pensare che solo nell'ultimo anno le entrate da interessi e intermediazione di Veneto Banca sono crollate del 32% (mezzo miliardo di euro). E come noi del Diariodelweb abbiamo più volte avuto modo di sottolineare, il principale rischio per la sopravvivenza dei due istituti di credito è rappresentato proprio dalla crisi di fiducia dei loro clienti, contro la quale non potrebbe nulla neppure la ricapitalizzazione precauzionale, qualora fosse spinta troppo oltre. Per questo il tempo stringe e gioca contro la percezione dei risparmiatori e degli investitori. Roma e Bruxelles devono intervenire quanto prima per evitare il peggio.
Tra l'incudine e il martello
E poiché le condizioni imposte dall'Ue difficilmente potranno essere soddisfatte – trovare privati disposti a investire nelle due stargate un altro miliardo di euro è una mission impossible dentro e fuori i confini dello Stivale – non restano che il bail in o la liquidazione ordinata. In quest'ultimo caso non sarebbero imposte perdite ai proprietari di obbligazioni ordinarie né ai correntisti. Le perdite sarebbero esclusivamente a carico dei proprietari di obbligazioni subordinate, quelle più rischiose. Con la liquidazione ordinata la vita delle due banche venete giungerebbe quindi al capolinea, e non si può dimenticare di dire che l'impatto economico- finanziario sulla regione sarebbe disastroso perché Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca insistono sullo stesso territorio. Ma sarebbe il male minore, perché il bail in coinvolgerebbe anche molti più risparmiatori.
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