Due pesi e due misure per Banco Popular e Monte Paschi Siena?
Il gruppo Santander ha acquistato oggi il Banco Popular al prezzo simbolico di 1 euro evitando così il fallimento della quarta banca spagnola per dimensione dell'attivo
MADRID – Il Banco Popular se l'è cavata per il rotto della cuffia. La quarta banca spagnola, per dimensione dell’attivo, ha evitato il fallimento in extremis, grazie al salvataggio lampo ad opera del gruppo Santander, la prima banca iberica, che ha acquistato il Banco al prezzo, meramente simbolico, di 1 euro. Un'operazione pilotata e decisa di comune accordo con Bruxelles per evitare il peggio. La crisi del Banco Popular era infatti inarrestabile e avrebbe potuto trasformarsi in un buco nero finanziario nel cuore dell'Europa. Solo durante la scorsa settimana il titolo dell'istituto di credito aveva perso il 38% in Borsa. E ieri aveva chiuso gli scambi con un altro pesantissimo -18%. Lo schema di risoluzione entra in vigore a partire da oggi dopo il via libera della Commissione Ue.
C'era una volta il Banco Popular
Il Banco Popular l'anno scorso valeva 5,8 miliardi di euro. Ma ieri la sua capitalizzazione ha toccato il fondo, fermandosi a un solo miliardo e 400 milioni di euro. La crisi era ormai diventata inarrestabile. L'istituto di credito spagnolo aveva in pancia una bomba a orologeria da 35 miliardi di euro di crediti deteriorati e, non potendo più in alcun modo resistere con le sue sole forze, ha dovuto offrirsi sul mercato al migliore acquirente. Alla fine è arrivato il gruppo Santander, deus ex machina che l'ha tirata fuori dall'abisso con l'approvazione (o su commissione?) di Bruxelles acquistandola al prezzo simbolico di 1 euro.
Il salvagente-Santander
A stretto giro il Santander sarà comunque costretto a realizzare un aumento di capitale da 7 miliardi di euro per sostenere le perdite del Banco, che altrimenti azzopperebbero pure la prima banca di Spagna. Intanto, la notizia dell'acquisizione ha però depresso il suo titolo in Borsa, che ha perso due punti percentuali nella seduta odierna. Il peggio, tuttavia, sembra essere passato. E i risparmiatori del Banco possono tirare un sospiro di sollievo, anche se azionisti e obbligazionisti si sono già visti azzerare azioni e obbligazioni per l'applicazione del burden sharing da parte della Bce. Qualcosa, però, non torna. Come mai una banca così disastrata da trovarsi coinvolta nel giro di pochissimo tempo in una crisi inarrestabile è riuscita a superare gli stress test comunitari?
Previsioni sballate
Una domanda che sorge spontanea, soprattutto alla luce del fatto che Monte Paschi Siena è stata invece bocciata, pur avendo delle criticità finanziarie molto simili a quelle della sorella spagnola. Lo stress test del Banco si era concluso profetizzando per l'istituto una perdita massima pari a 1,36 miliardi di euro nello scenario economico più avverso dell'Ue nel giro dei prossimi tre anni. Ma le cose sono andate molto diversamente perché solo l'anno scorso - e il 2016 viene considerato dai tecnici «l'anno della solidità» - il Banco ha cumulato ben 3,5 miliardi di perdite.
Due pesi e due misure per il Banco e Mps?
Così vien da pensare che, alla luce dei fatti che si sono verificati, abbiamo davanti due sole alternative: o i tecnici dell'Eba non sanno fare bene il loro mestiere oppure nel cuore dell'Ue la legge non è proprio uguale per tutti come dovrebbe essere. Il Banco Popoular ha tutt'ora in pancia ben 35 miliardi di crediti deteriorati, dei quali circa 19 miliardi sono sofferenze bancarie. Valgono tre volte il capitale del Santander, che ob torto collo ha dovuto chinare la testa davanti al pessimo affare e mettere il Banco in sicurezza. Ma vale la pena ricordare che i crediti deteriorati del Monte Paschi Siena si fermano – si fa per dire perché sono comunque una cifra monstre – a 27,7 miliardi di euro. Non è che l'Eba, per elaborare il suo verdetto sulla banca italiana e quella spagnola, ha preferito adottare due pesi e due misure?
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