20 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Conti pubblici

Manovra, la Bce bacchetta ancora l'Italia: «Disattende l'obiettivo di bilancio»

La Bce punta il dito contro i conti del Belpaese perché l'Italia sta deviando dagli obiettivi di bilancio. In base ai documenti della Commissione europea, infatti, anche con la flessiblità richiesta dal governo disattenderebbe le aspettative

Il governatore della Bce, Mario Draghi.
Il governatore della Bce, Mario Draghi. Foto: Shutterstock

ROMA - Pollice verso per l'Italia. La Banca centrale europea torna a puntare il dito contro i conti pubblici del Belpaese, sottolineando che il governo potrebbe disattendere in misura significativa gli obiettivi di bilancio.

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La Bce punta il dito contro i conti del Belpaese
L'Italia fa parte degli Stati dell'area euro - assieme a Belgio, Cipro e Slovenia - in cui «il miglioramento del saldo strutturale di bilancio verso l'obiettivo di medio termine disattenderebbe le richieste in misura significativa, superiore cioè a oltre 0,5 punti percentuali del Pil». Lo rileva la Banca centrale europea, menzionando nel suo bollettino economico le analisi della Commissione europea. E tale valutazione secondo l'istituzione di Francoforte sarebbe confermata anche qualora ai paesi in questione fosse concessa ex post la flessibilità richiesta dai governi nei rispettivi documenti programmatici di bilancio.

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L'Italia sta deviando dagli obiettivi di bilancio
Al tempo stesso però, la Bce ricorda come a dispetto di diversi casi di deviazioni significative dagli obiettivi previsti sui piani di bilancio a fine ottobre la Commissione non aveva richiesto ad alcuno Stato membro di presentare un documento aggiornato, non ritenendo che ricorresse il criterio della non conformità 'particolarmente grave' previsto. Per quanto riguarda Italia e Belgio i pareri della Commissione implicano che la conformità con il braccio preventivo non si configura più come fattore mitigante nel valutare l'inosservanza della regola del debito da parte dei due paesi.

La prossima valutazione sarà nel marzo 2017
Nel caso dell'Italia, invece, la Commissione aveva inizialmente previsto di riconsiderare la propria valutazione dei fattori pertinenti a novembre, con un nuovo rapporto basato sul documento programmatico di bilancio per il 2017. L'istituzione monetaria ricorda come in assenza di rivisitazioni delle regole Ue, i richiami della Commissione «sull'intonazione» aggregata del bilancio di tutta l'area euro «non comportano alcun obbligo giuridico per gli Stati membri, che continuano a essere vincolati dal Patto di Stabilità e di crescita». E che la prossima tappa di rilievo in questo processo sarà nel marzo 2017, quando gli impegni assunti dai paesi verranno rianalizzati sulla base delle previsioni dell'inverno della Commissione europea.