Milan, nessuno parli ancora di fortuna
La sorprendente stagione del Milan viene ancora etichettata da qualcuno come frutto della buona sorte. Invece dietro al miracolo rossonero c’è tutto l’entusiasmo, la fame e il desiderio di imporsi di Montella e dei suoi ragazzini terribili. Niente arriva per caso, ecco la verità rossonera.
MILANO - Straordinaria la storia dell’Ac Milan in questo inizio stagione 2016-17. C’è un closing che tutti danno per certo ma che continua ad essere rimandato; una nuova proprietà cinese accreditata ai più alti livelli della comunicazione nazionale ma che però nessuno conosce e nessuno può descrivere; uno staff dirigenziale - quello formato dal futuro amministratore delegato Marco Fassone e dal prossimo direttore sportivo Massimiliano Mirabelli - che lavora ormai da settimane per il nuovo Milan, ma che è ad oggi ancora senza alcun potere decisionale.
10 vittorie su 15
E in mezzo a tutto questo can can societario c’è la squadra di Vincenzo Montella, la vera sorpresa del campionato italiano, che continua a strappare successi uno dietro l’altro e che guarda dall’alto in basso alcune delle più accreditate compagini italiane quali Napoli e Inter.
Con quella strappata al Crotone nei minuti finali, siamo alla decima vittoria in quindici partite di campionato; 32 punti conquistati a questo punto della stagione, come non capitava ormai da troppo tempo.
Fortuna o pettegolezzi?
Eppure, analizzando i risultati del Milan, c’è chi parla maliziosamente di fortuna, di buona sorte, di vento a favore, di contingenze benevoli. Probabilmente lasciandosi suggestionare dalle chiacchiere da bar, dai pettegolezzi di chi sta colpevolmente indietro, dai nomi dei calciatori rossoneri, non propriamente appartenenti al gotha del calcio internazionale. Dimenticando, o forse sottovalutando, che questo invece è il Milan energico e voglioso del coraggio, della voglia di lottare fino all’ultimo pallone, del cuore buttato oltre l’ostacolo, del non arrendersi mai.
Beata gioventù
È il Milan dei secondi tempi in rimonta, delle vittorie conquistate spesso negli ultimi giri d’orologio, della beata incoscienza dei giovanotti rossoneri, dell’entusiasmo contagioso, della fame di vittoria dei suoi protagonisti, del non mollare mai di un centimetro. È il Milan che dopo anni di sofferenza, finalmente riesce a fare bottino pieno con le ultime in classifica (12 punti quest’anno contro Empoli, Palermo, Crotone e Pescara). È il Milan di Gianluca Lapadula, sempre più decisivo per questo Milan, che dopo la doppietta contro l’Empoli e la rete a Palermo, ha segnato anche il 2-1 finale contro il Crotone ed è arrivato a 4 gol in 9 presenze, ma in appena 337 minuti, che gli valgono la sontuona media di un bersaglio ogni 84,2 minuti.
Non si molla di un cm
È il Milan in cui segnano tutti (con la rete di Pasalic al Crotone salgono a 9 i marcatori stagionali, Bacca, Suso, Lapadula, Niang, Locatelli, Bonaventura, Paletta e Kucka e Pasalic) ma non c’è mai gloria per uno solo. È il Milan costruito da Vincenzo Montella, vero artefice - malgrado qualche errore ogni tanto - del miracolo rossonero. È il Milan che non ha alcuna intenzione di arrendersi nella lotta contro le big per il secondo posto in classifica. Perchè questa squadra ha pieno diritto di cittadinanza nelle zone alte della classifica e nessuno si azzardi più a parlare di fortuna.
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