Errori e presunzione: la partita sbagliata di mister Montella
Il Milan gioca una pertita scellerata a Genova, anche per colpa delle scelte sbagliate del suo allenatore. Dalla decisione di lasciare a riposo gli uomini sbagliati, ai cambi tattici e tecnici a partita in corso, tutto è sembrato fuori luogo. La speranza dei tifosi rossoneri è che malgrado tanti errori, il Milan ha sfiorato il pareggio anche con un uomo in meno.
MILANO - In uno dei tanti editoriali post vittoria contro la Juve avevamo magnificato la beltà e la purezza della vittoria di tutti, di Adriano Galliani, dei calciatori e naturalmente di Vincenzo Montella, vero deus ex machina della rivoluzione sul campo firmata dalla combriccola di ragazzini terribili in maglia rossonera.
Con la stessa onestà intellettuale e chiarezza di idee oggi, all’indomani di una sonora lezione di calcio subita dal Genoa di Juric, non possiamo evitare di calcare la mano sulla quantità esorbitante di scelte sbagliate dall’allenatore del Milan, ancor più gravi perchè concentrate in un’unica partita e dopo aver fatto - davanti ai microfoni - professione di umiltà e consapevolezza nei propri mezzi.
Errori tecnico-tattici
Iniziamo dagli errori tecnico-tattici, elencati in ordine sparso: concedere un turno di riposo ad Abate con 3 terzini su 5 già fuori per infortunio (Antonelli, Calabria e Vangioni); la conseguente scelta di puntare su Poli, un centrocampista, per sostituirlo, in un ruolo non suo e già ricoperto con discutibili risultati in passato; lasciare fuori Suso contro il Genoa anzichè aspettare magari un turno più morbido come la prossima in casa contro il Pescara; buttare nella mischia il fantasma di Keisuke Honda, ormai un ex-calciatore, almeno per quello che negli ultimi mesi il giapponese ha mostrato tutte le volte che è stato chiamato in causa; non dare una nuova chanche a Gianluca Lapadula, apparso carico e voglioso contro il Chievo, e forse più adatto di Carlos Bacca ad affrontare una partita di scontri vibranti in ogni zona del campo; sostituire il colombiano quando la frittata era ormai praticamente fatta con Luiz Adriano e non con l’ex capocannoniere della serie B; dulcis in fundo scombinare i piani tattici del match cambiando modulo in corsa (dal 4-3-3 al 4-4-2) di fatto creando ancora maggiore confusione dei rossoneri sempre più disorientati.
Errori concettuali
Al di là di questo tipo di analisi tecnico-tattica, gli errori di valutazione di Vincenzo Montella sono stati sostanzialmente di carattere concettuale. Ciò che ha raccontato la disfatta rossonera a Marassi contro il Genoa è che questa squadra non può permettersi il turnover perchè non ha in panchina uomini all’altezza. Con questo Milan corre l’obbligo di scegliere chi far riposare in base a chi può subentrare: con cinque centrali di difesa a disposizione forse si poteva concedere un turno di riposo a Paletta (protagonista tra l’altro della follia a metà ripresa che ha lasciato i suoi compagni in 10), così come si poteva lasciare fuori Bacca, vista la presenza in panchina di altri due centravanti di ruolo (Lapadula e Luiz Adriano).
Uomini sbagliati
Per la stessa ragione è stato un suicidio lasciare a riposo Suso, visto che la sua unica alternativa in rosa è il sempre più stordito Honda (gravissimo il suo errore in occasione del gol del vantaggio rossoblu, quando è stato l’unico a non uscire dal fuorigioco lasciando gli avanti del Genoa soli davanti a Donnarumma); e mai fuori Abate e De Sciglio se gli altri tre terzini in rosa sono infortunati. Si tratta di indicazioni elementari che con un pizzico di umiltà in più Vincenzo Montella avrebbe dovuto tenere in considerazione.
Atteggiamento pure
Errori fondamentali che devono essere arrivati come messaggi subliminali anche ai calciatori, scesi in campo a Marassi con l’atteggiamento tipico di chi è a Genova per una scampagnata infrasettimanale. Così, mentre il ragazzi di Juric nella prima frazione di gioco sembravano correre al doppio della velocità, i rossoneri vagavano in campo molli e deconcentrati. E il risultato è sotto gli oggi di tutti.
Malgrado tutto…
A parziale rassicurazione per i tifosi milanisti va però sottolineato che malgrado tutto, il Milan all’inizio della ripresa ha anche rischiato di pareggiare, sia in superiorità numerica, che dopo la follia omicida di Paletta che ha lasciato i suoi compagni in 10. Peccato solo che la palla gol più nitida, pulita, elegante, nata da una geniale palla filtrante di Bonaventura che ha trafitto l’intera difesa genoana sia finita sui piedi ineducati di Andrea Poli che, come inevitabile, ha sparacchiato malamente a lato.
È proprio vero che quando deve andare tutto storto…
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