28 agosto 2025
Aggiornato 06:00
Il severo regolamento della Formula 1

Penalità in vista per la Ferrari

A Monza e ad Austin debutteranno gli ultimi due step evolutivi del motore. Ma per farlo, la Scuderia dovrà montare un quinto motore sulla monoposto di Vettel. E dovrà arretrare di dieci posizioni in griglia di partenza

ROMA – La Mercedes potrebbe essere l'unico motorista sulla griglia della Formula 1 a giungere a fine 2015 rispettando il limite di propulsori imposto dalla Federazione: quattro all'anno per ogni pilota. Perfino la Ferrari, prima inseguitrice delle frecce d'argento sul fronte dei motori, sarà costretta a subire una penalità per montarne un quinto. Il programma della Scuderia, pubblicato dalla rivista Autosprint, prevede infatti che la quarta power unit (per la quale si giocheranno due jolly di sviluppo) debutterà a Monza; la quinta, con le relative penalizzazioni, a ottobre, per i Gran Premi di Austin o del Messico, così da poter utilizzare gli ultimi cinque jolly rimasti. La necessità di crescita tecnica della SF15-T, infatti, è più importante delle stesse penalità: «Possiamo essere soddisfatti dei significativi passi avanti che abbiamo compiuto finora in questa stagione – ha commentato il direttore tecnico James Allison alla testata tedesca Auto Motor und Sport – Ma abbiamo ancora molto da fare prima di avere una macchina di cui tutti possano essere orgogliosi. Non siamo ancora all'altezza di lottare per il titolo mondiale, ma siamo realisti e teniamo a mente il punto da dove siamo partiti».

Una regola controversa
Il limite stagionale di motori si è rivelato così restrittivo da aver convinto la stessa Fia, a posteriori, a concederne uno in più ai nuovi entrati, come la stessa Honda, cui la concessione è stata applicata retroattivamente. «Una decisione che incoraggia nuovi fornitori ad entrare in Formula 1 – l'ha definita Yasushisa Arai, manager della casa giapponese – Perciò voglio dire che apprezzo il sostegno a questa direzione dimostrato da tutti gli altri team e motoristi. Ma purtroppo questo dimostra anche che la Honda non ha raggiunto il livello di affidabilità che vorremmo. Nei mesi prossimi arriveranno altre penalità, ma anche grandi miglioramenti da entrambi i lati: motore e telaio». In crisi di affidabilità, però, è anche la stessa Renault: basti pensare al fatto che Daniel Ricciardo ha già dovuto montare un quinto motore nella prima metà della stagione, subendo la relativa penalità. La Red Bull, tuttavia, è pronta a sottoporsi ad altre penalizzazioni pur di usufruire dell'attesissimo aggiornamento prestazionale del propulsore in programma per ottobre a Sochi. «Solo il tempo ci dirà se arriveremo o meno a Sochi senza incorrere in altre penalità prima di introdurre il motore aggiornato», ha spiegato il team principal Christian Horner. Tra i principali critici delle limitazioni ai propulsori c'è anche il patron del campionato, Bernie Ecclestone: «Immaginate un povero pilota che si è qualificato quarto e per aver sostituito il motore o il cambio deve arretrare di dieci posizioni in griglia di partenza – ha risposto alla spagnola Movistar F1 – Secondo me tutto questo è completamente sbagliato».