29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Politiche europee

Gozi: «L'Europa metta carburante nel motore dell'economia»

Così il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, intervenendo oggi a Roma in Campidoglio all'Assemblea federale del Movimento europeo internazionale: «Il Piano di 300 miliardi di euro di investimenti lanciato da Juncker: si tratta di un primo passo verso un approccio diverso di Bruxelles».

ROMA - «Abbiamo bisogno di più della semplice (e spesso rigida) applicazione delle norme. Vi è la necessità di capire fino in fondo la gravità del momento che stiamo vivendo e di ragionare su un cambiamento radicale di approccio che ci permetta di uscire dal tunnel della crisi». Così il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, intervenendo oggi a Roma in Campidoglio all'Assemblea federale del Movimento europeo internazionale.
Secondo Gozi «da un lato abbiamo urgenza di una politica monetaria dinamica, dal momento che l'attuale livello di inflazione è inaccettabile. Ma, dall'altra parte, occorre mettere carburante nel motore. E, a differenza di molti scettici, ritengo quindi importante il Piano di 300 miliardi di euro di investimenti lanciato da Juncker: si tratta di un primo passo verso un approccio diverso di Bruxelles, uno strumento comune per una politica degli investimenti molto più ampia che abbiamo proposto durante il semestre e che richiede anche nuove politiche nazionali. Prima della forte azione della presidenza italiana nessuno in Europa aveva parlato di crescita o semplicemente di investimenti, adoperandosi concretamente per deviare dall'ortodossia dell'austerità. La realtà è che fino ad oggi Bruxelles ha privilegiato solo bilanci e cifre».

POLITICA AL CENTRO - «Noi abbiamo cambiato questa impostazione riportando la politica al centro delle scelte - sottolinea il sottosegretario agli affari europei -, tornando ad un ruolo politico della Commissione europea e voltando pagina rispetto all'approccio della Commissione Barroso. In questo senso la presidenza italiana del semestre Ue è stata fondamentale. Ora la nuova Commissione deve puntare con decisione su alcune priorità decisive che noi abbiamo portato al centro dell'agenda: diritti fondamentali, digitale, mercato unico e una nuova politica economica che parta dagli investimenti. Per affrontare e superare questa crisi economica abbiamo bisogno di più Unione europea, di più fiducia reciproca e collaborazione costruttiva tra tutta la comunità degli Stati».
«Mi sento profondamente europeo devo moltissimo a quello che l'Europa mi ha offerto, dall'Erasmus in poi. Ho vissuto, studiato e lavorato in cinque paesi europei. Ma l'Europa del solo rigore e dello scontro tra creditori a debitori non è quella che conoscevamo e che dobbiamo ora ricostruire», ha concluso Gozi.