25 aprile 2024
Aggiornato 17:00
La ripresa stenta a consolidarsi

Bankitalia: «Segnali positivi, ma servono le riforme»

Aumentano i segnali positivi per l'economia italiana, ma la ripresa stenta ancora a consolidarsi. Lo afferma la Banca d'Italia nel bollettino economico. "In Italia - sostiene Via Nazionale - si sono intensificati i segnali congiunturali favorevoli, anche se deve ancora consolidarsi il riavvio del ciclo economico".

Roma (askanews) - Aumentano i segnali positivi per l'economia italiana, ma la ripresa stenta ancora a consolidarsi. Lo afferma la Banca d'Italia nel bollettino economico. «In Italia - sostiene Via Nazionale - si sono intensificati i segnali congiunturali favorevoli, anche se deve ancora consolidarsi il riavvio del ciclo economico».

Il QE favorisce la crescita
«Dopo la lieve ripresa della fine del 2014 - spiega Bankitalia - la produzione industriale sarebbe cresciuta in misura modesta nei primi mesi dell'anno; sulla base di questi dati, il prodotto nel primo trimestre sarebbe lievemente aumentato. Un impulso alla crescita - secondo Via Nazionale - potrà scaturire dall'ampliamento del programma di acquisto di titoli recentemente varato dal consiglio direttivo della Bce».L'attività economica, inoltre, «beneficerebbe delle basse quotazioni del greggio: la riduzione della spesa energetica libera risorse che famiglie e imprese possono destinare a consumi e investimenti e potrebbe contribuire a un effetto sul prodotto nell'ordine di mezzo punto percentuale in due anni».

Migliorano le prospettive per l'occupazione
Le prospettive dell'occupazione sono «in lieve miglioramento», per effetto degli sgravi contributivi sulle assunzioni e delle misure del Jobs act. Lo sostiene la Banca d'Italia nel bollettino economico. «Nei più recenti sondaggi - afferma Palazzo Koch - famiglie e imprese prefigurano per i prossimi mesi un lieve miglioramento delle prospettive occupazionali, a cui potrebbero aver concorso gli sgravi contributivi introdotti in gennaio e la disciplina prevista dal Jobs act, in vigore da marzo. Benchè nel quarto trimestre - spiega Via Nazionale - il numero degli occupati sia leggermente diminuito, risentendo del calo nelle costruzioni, nel bimestre gennaio-febbraio l'occupazione si è stabilizzata; il tasso di disoccupazione si è lievemente ridotto riflettendo tuttavia la minor partecipazione al mercato del lavoro».

Meno volatilità sui mercati italiani
Il quantitative easing della Bce darà un forte impulso all'economia italiana. Secondo il bollettino economico della Banca d'Italia, «in uno scenario di piena attuazione del piano, la crescita del Pil in Italia potrebbe essere superiore allo 0,5% quest'anno e attorno all'1,5% il prossimo".  Nel quadro, sottolinea Bankitalia, «del piano di acquisto dell'Eurosistema i titoli di Stato italiani che saranno comprati dalla Banca d'Italia ammonteranno a circa 130 miliardi; includendo le operazioni della Bce, gli acquisti complessivi di titoli pubblici del nostro paese saranno pari a circa 150 miliardi. Le condizioni dei mercati finanziari italiani - spiega Palazzo Koch - sono migliorate sensibilmente già dall'annuncio, lo scorso 6 novembre, dell'inizio dei lavori preparatori per il programma. Si sono ridotti i rendimenti dei titoli di Stato, i premi per il rischio sul debito sovrano e privato e quelli sui credit default swap delle maggiori banche. Il rendimento del Btp decennale - aggiunge Via Nazionale - è sceso di 1,2 punti percentuali, dal 2,5% all'1,3%, tra l'annuncio dei lavori preparatori per il piano e il suo avvio e, in seguito, è rimasto appena al di sotto dell'1,3%. I corsi azionari hanno segnato marcati rialzi; la loro volatilità è diminuita».

Avanti con le riforme
Migliorano le condizioni del credito in Italia, ma i prestiti alle imprese diminuiscono ancora. Secondo il bollettino economico della Banca d'Italia, «le condizioni di offerta del credito alle imprese sono ulteriormente migliorate, ma rimangono differenziate per dimensione aziendale e settore di attività economica. I tassi attivi medi sono scesi, benchè restino superiori ai corrispondenti valori per l'area euro; è verosimile che si riducano ancora nei prossimi mesi per effetto del calo dei rendimenti di mercato».Per far uscire l'Italia dalla recessione è indispensabile andare avanti con le riforme. È il monito della Banca d'Italia nel bollettino economico, secondo cui «l'uscita dell'Italia dalla lunga recessione richiede misure incisive dal lato sia della domanda sia dell'offerta».È quindi «essenziale proseguire nell'azione di riforma: il miglioramento del contesto normativo e delle condizioni per investire può incidere sulla capacità delle imprese italiane di rispondere e adattarsi con successo ai cambiamenti strutturali in atto nell'economia mondiale».