L'esplosione della gomma di Vettel resta un mistero
La Pirelli dà la colpa ai tecnici delle squadre, ma alcuni testimoni raccontano di avere riscontrato problemi analoghi anche su altri pneumatici. Un caso pericolosisimo che non si deve ripetere mai più
MARANELLO – Non poteva scoppiare in un momento peggiore la guerra tra Ferrari e Pirelli. Le due aziende italiane, infatti, non si possono permettere una controversia di queste dimensioni proprio alla vigilia di un Gran Premio di casa che, viste le difficoltà nel rinnovo del contratto di Monza per il 2016, potrebbe essere l'ultimo della storia. Dunque, non sorprende se i vertici di entrambe le società si siano rapidamente mossi per gettare acqua sul fuoco acceso da Sebastian Vettel a causa della pericolosissima esplosione della sua gomma posteriore destra al penultimo giro della gara di Spa-Francorchamps: «Comprendo il suo sfogo emotivo – ha risposto il responsabile di Pirelli in F1, Paul Hembery – Ha perso il podio al penultimo giro, ma certamente ci siederemo e ne parleremo con calma. I team prendono decisioni sulla base dei dati di cui dispongono e, in questo caso, qualcosa non ha funzionato tra noi e loro. Il nostro obiettivo è sempre quello di avere una buona collaborazione con la Ferrari. Perciò sediamoci ad un tavolo per trovare le migliori soluzioni». Anche la Ferrari, dal canto suo, seppellisce l'ascia di guerra, per bocca del suo team principal Maurizio Arrivabene: «Prima di tutto vogliamo fare dei controlli sul lato tecnico, perché vogliamo essere onesti e non aprire un battibecco tra noi e la Pirelli».
Le reazioni
Eppure il problema dei cedimenti degli pneumatici resta, così come le critiche piovute sul gommista milanese, non solo da parte di Sebastian Vettel. «Questi incidenti non sono davvero accettabili – gli ha fatto eco il suo collega e connazionale Nico Rosberg – Sono fiducioso che la Pirelli ricontrollerà tutto due volte con attenzione prima della prossima gara a Monza e che potremo disputare una gara sicura». La versione ufficiale del fornitore di gomme resta la stessa: le cause delle esplosioni sono da ricercarsi in danni esterni e usura eccessiva. «Gli ingegneri spingono le vetture a limiti sempre più stretti - ha dichiarato alla Bild - a spese delle gomme. Prima i piloti dicono che le gomme sono troppo morbide, poi che sono troppo dure. E noi facciamo sempre la figura degli stupidi». Ma esistono anche altre ricostruzioni: come quella del quotidiano inglese Telegraph, secondo cui la Pirelli ha in effetti riscontrato diversi tagli nelle gomme, non solo quelle di Rosberg e di Vettel, durante il weekend di Spa. E il boss della Red Bull Christian Horner ha indicato guai analoghi avvenuti anche durante la gara di GP3. La Mercedes ha reagito all'incidente del tedesco nelle prove libere modificando la messa a punto delle sospensioni, mentre Rosberg ha proposto addirittura l'installazione di videocamere posteriori che puntino sulle gomme per identificare in tempo potenziali segnali di danno. Comunque andrà a finire, questo scandalo è scoppiato nel momento peggiore, e non solo perché si avvicina il Gran Premio d'Italia. Proprio in questo periodo, infatti, sono in corso le trattative con Bernie Ecclestone sul rinnovo dell'attuale contratto di fornitura delle gomme oltre il 2016. E la controversia rischia di fare molto comodo alla prima rivale, la Michelin.
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