28 maggio 2023
Aggiornato 15:00
Il Deputato contro il partito di Renzi

M5S, Di Battista presenta la «piovra del Pd»: tutti gli indagati del partito di Renzi

Il Movimento 5 Stelle si inventa un grafico in cui, attraverso la rappresentazione di una piovra, mette nero su bianco i nomi e le inchieste che vedono implicati il Pd. Ospite di Piazza Pulita, Di Battista illustra i punti per ripulire il Paese dalla corruzione.

ROMA – Una piovra rossa e tanti tentacoli che si dipanano su uno sfondo bianco fitto fitto di scritte nere, i nomi di tutti gli indagati del Partito Democratico: il Movimento 5 Stelle sferra l'ennesimo duro attacco al Pd di Matteo Renzi e lo fa attraverso una rappresentazione grafica che spiega bene la vastità del «fenomeno» nel partito del premier.

I nomi e le inchieste del Pd
«Questa è la piovra che raccoglie tutte le inchieste, da Mafia Capitale a Trivellopoli a GomorraPd, che riguardano il partito di maggioranza, il partito del presidente delle banche da tre anni a questa parte». È il deputato grillino Alessandro Di Battista ad illustrare l'intricato groviglio di nomi e inchieste nel corso della trasmissione Piazza Pulita, in onda su La7. Una trasposizione fedele del grafico è presente anche sul blog di Beppe Grillo, in cui alle varie inchieste che hanno travolto il Pd è associato un lungo elenco di nomi. Formigli chiede al deputato se la piovra è stata ideata prima dei fatti di Livorno che vedono il sindaco grillino implicato in una inchiesta sulla gestione dei rifiuti in città, e Di Battista risponde che, trattandosi di un lavoro sulle inchieste in cui è coinvolto il Pd, il grafico «è in continuo aggiornamento».

L'unica regola: candidati incensurati
Quale il criterio rispetto agli avvisi di garanzia? La regola che il Movimento 5 Stelle si dà – «e che se fosse applicata da tutti i partiti permetterebbe di ripulire la Repubblica» – è che se non sei incensurato non ti puoi candidare. Per Di Battista, al contrario del Pd, il Movimento 5 Stelle non aspetta la sentenza di terzo grado prima di chiedere le dimissioni della persona coinvolta. In studio a rispondere alle accuse di Di Battista è Gennaro Migliore, sottosegretario alla Giustizia del Pd, che difende il suo partito e il lavoro del governo in materia di corruzione. «Le leggi renziane – risponde Di Battista – sono come le istruzioni per comprare un aspirapolvere: all'inizio c'è scritto di comprarla tranquillamente, poi in fondo, all'ultima riga, c'è la sola». I corrotti in Italia non vanno in galera, dice convinto il deputato: «Non serve aumentare le pene se poi non finiscono in galera i delinquenti che prendono mazzette. Non ci fregate più».

Le proposte del M5s contro la corruzione
Senza corruzione le mafie non sarebbero così forti, come dimostrano inchieste del calibro di Mafia Capitale: di fronte a questa emergenza andrebbe riformata la prescrizione, applicata la Daspo per i corrotti e per le aziende che corrompono e va inserito l'agente provocatore, spiega il deputato pentastellato. Le proposte del Movimento per contrastare la piaga della corruzione nel nostro Paese sono inserite – continua Di Battista – in una «carta dell'onestà» che verrà presentata alla maggioranza: «Ci state o non ci state? – chiede il deputato a Migliore – perché il sospetto è che finché siederete ai tavoli con Verdini, che è condannato per corruzione, delle vere misure anticorruzione non le farete mai».