Giuseppe Conte completa la rimonta, conquista i 5 Stelle e attacca il PD
L'ex premier non esita a ribadire la sua polemica con il «gruppo dirigente del Pd» e con l'ex alleato Enrico Letta, che porta a suo giudizio la maggiore responsabilità del successo del centrodestra guidato da Giorgia Meloni.

Essendo partito a handicap da una media sondaggi che accreditava, circa due mesi fa, il Movimento 5 Stelle di una percentuale attorno al 10 per cento, Giuseppe Conte ha gioco facile a rivendicare il suo successo, nella conferenza stampa notturna sul voto. Soprattutto dopo l'uscita delle ultime proiezioni che lo vedono fra il 15 e il 16 per cento, con consensi così alti in alcune regioni del Sud da consentirgli di lottare per la conquista di vari collegi uninominali. «Tutti - dice ai giornalisti - ci davate in singola cifra, questo risultato ribalta le previsioni iniziali, è stata una grande rimonta. Siamo la terza forza politica, se i dati saranno confermati».
L'ex premier non esita a ribadire la sua polemica con il «gruppo dirigente del Pd» e con l'ex alleato Enrico Letta, che porta a suo giudizio la maggiore responsabilità del successo del centrodestra guidato da Giorgia Meloni. «Hanno compromesso - accusa - una offerta politica che potesse essere competitiva col centrodestra che si è presentato unito». E per il futuro «vedremo se verranno dietro alle nostre battaglia di opposizione» ma in ogni caso, ammonisce, «non ci sarà nessun cartello».
In ogni caso «i cittadini si sono espressi e dobbiamo prendere atto che hanno premiato la coalizione di centrodestra che si candida legittimamente a governare il Paese». A Giorgia Meloni, che ha parlato di «brutta campagna elettorale», Conte non risponde: «Non so cosa intendesse per brutta campagna elettorale» ma «lo è stata perché non siamo riusciti a confrontare concretamente le ricette che sono state presentate».
Impietosa la battuta dedicata all'ex compagno di strada Luigi Di Maio, protagonista di un lungo scontro interno e poi della scissione che ha dato vita a Impegno civico: «Preferisco ricordare le battaglie fatte insieme a Di Maio, preferisco lasciare questo ricordo».
Un bilancio più compiuto è atteso per il pomeriggio di lunedì, in una nuova conferenza stampa di Conte. Ma gli applausi che lo hanno accompagnato, nelle sale riservate dove erano riuniti i suoi, dimostrano che il giurista pugliese ha ormai conquistato il Movimento. Al fondatore Beppe Grillo, assente per la prima volta dalla campagna elettorale e perfino dalla manifestazione conclusiva di venerdì scorso alla quale non ha partecipato nemmeno con un messaggio video, il leader dedica una stringata citazione: «Ci siamo sentiti, è anche lui soddisfatto di questi risultati, è vicino e partecipe». Forse stavolta è davvero iniziata l'era post-grillina.
(con fonte Askanews)
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