In Grecia è ancora crisi: maglia nera dell'Ue per l'aumento del rapporto deficit-Pil
In Grecia sale ancora il rapporto deficit/Pil nonostante il surplus economico del paese. Il Fmi vorrebbe un alleggerimento del debito, ma l'intransigente Germania si oppone
ATENE - Il debito ateniese continua a salire. Lo scorso anno Atene ha realizzato un surplus di bilancio da quasi 1,3 miliardi di euro, pari allo 0,7 per cento del Pil a fronte di un deficit da oltre 10,4 miliardi, il 5,9 per cento del Pil nel 2015. I dati sono stati riferiti da Eurostat, l'ente di statistica dell'unione europea che ha diffuso una prima notifica riassuntiva, elaborata partendo dai dati riferiti dalle varie autorità nazionali, a consuntivo dei bilanci di tutti i Paesi dell'Unione europea. Anche così però l'indebitamento della Grecia ha continuato a salire, al 179 per cento del Pil nel 2016 a fronte del 177,4 per cento dell'anno precedente.
In Grecia sale ancora il rapporto deficit/Pil
Quello greco è l'incremento del rapporto deficit-Pil più elevato di tutta l'Ue a 28. Seguono, secondo Eurostat, Lettonia, Finlandia, Romania, Gran Bretagna e Polonia. L'Italia ha il 12 maggiore incremento, limitato a mezzo punto percentuale con un debito 2016 al 132,6 per cento del Pil. All'opposto le maggiori riduzione di debito-Pil si sono verificate su Slovenia, Cipro, Belgio e Irlanda. La scorsa settimana, comunicando i dati confermati oggi, l'ufficio di statistica greco, Elstat, aveva riportato un avanzo primario anche più elevato del dovuto, pari al 3,9 per cento del Pil nel 2016.
Il Fmi tifa per un "haircut" del debito ateniese
E questa voce, che rappresenta la differenza tra entrate e uscite dello Stato prima delle spese per interessi sul debito, è particolarmente rilevante perché è un elemento al centro della disputa tra creditori Ue e Fondo monetario internazionale sul come portare avanti il sostegno alla Grecia. Sul 2016 il programma prevedeva infatti un avanzo primario allo 0,5 per cento del Pil, per salire al 3,5 per cento nel 2018. Il Fmi vorrebbe che venisse rimodulato ad un più ragionevole 1,5 per cento del Pil, peraltro parallelamente ad un provvedimento di netto alleggerimento del debito.
La Germania insiste con l'austerity
La Germania, in particolare, invece chiede di mantenere l'avanzo primario al 3,5 per cento del Pil. E' stato raggiunto un accordo di massima in sede di Eurogruppo sulla revisione del piano di aiuti ma i dettagli devono essere ancora perfezionati dalle istituzioni della ex Troika con Atene. Nel frattempo, il governo di Alexis Tsipras sta portando avanti le riforme sollecitate da Bruxelles, ma la popolazione è sempre più stremata dall'austerity. E il debito pubblico continua a crescere.
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