28 maggio 2023
Aggiornato 15:00
Made in Italy e Alibabà

Renzi apre a Alibaba: cosa prevede l'accordo con il cinese Jack Ma

L'accordo tra il governo italiano e Alibaba apre le porte di un mercato costituito da circa 430 milioni di consumatori cinesi all'export italiano. Si tratta di un'alleanza strategica e una grande chance per il made in Italy.

ROMA – Il governo italiano punta alla realizzazione di un'alleanza economica strategica con Pechino per coadiuvare lo sviluppo dell'export made in Italy. La firma dell'accordo innovativo con il gigante cinese dell'e-commerce, Alibaba, offrirà non solo al vino nostrano, ma anche a tutta la produzione italiana di alta qualità, l'accesso a un mercato dalle infinite potenzialità.

L'accordo tra il governo italiano e Alibaba
Il premier italiano, Matteo Renzi, è tornato in Cina dopo due anni dall'ultima visita. E ad accoglierlo a Hangzhou, dove si svolgerà il vertice del G20 dei prossimi giorni, c'era il presidente cinese Xi Jinping. Ma nell'agenda del premier oggi era prevista soprattutto la firma di un importante accordo con il gigante cinese dell'e-commerce, Alibaba. Si tratta di un'alleanza strategica per lo sviluppo dell'export made in Italy, perché garantirà ai prodotti italiani Dop e Igp la stessa tutela contro il falso che hanno i brand commerciali.

Oltre 430 milioni di consumatori cinesi
Per la produzione italiana di alta qualità significa entrare dalla porta principale in un mercato dalle infinite potenzialità. Basti pensare che Alibaba vanta già 430 milioni di consumatori cinesi. Fino all'anno scorso erano solamente due le realtà imprenditoriali italiane presenti sulla piattaforma cinese, ma con l'accordo siglato oggi da Matteo Renzi arriveremo a circa 48-49. Un cambio di passo che ha messo radici durante l'ultimo Vinitaly che si è svolto a Verona, durante il quale il premier italiano e il patron di Alibaba hanno avuto un confronto faccia a faccia.

37 miliardi di export agroalimentare italiano
Il 9 settembre prossimo è previsto il lancio di alcuni vini made in Italy sulla piattaforma. «Se penso alle occasioni che abbiamo sprecato in passato nella valorizzazione dei prodotti agroalimentari italiani mi viene da piangere», ha dichiarato Matteo Renzi. «Ma è sufficiente pensare alle potenzialità che abbiamo ancora davanti a noi per far tornare il sorriso. Siamo a quasi 37 miliardi di export agroalimentare, possiamo fare ancora meglio», ha scritto il premier nella sua enews ed ha aggiunto: «Con Jack Ma, fondatore di questa incredibile azienda, abbiamo lavorato in passato e adesso abbiamo raccolto i primi frutti, segnatamente sul vino italiano».

Un'alleanza strategica
Ma l'accordo con Alibaba promette molto di più. Innanzitutto, è una tappa importante nella difesa del made in Italy e nella lotta alle vendite internazionali di prodotti contraffatti. L'alleanza in essere ha già permesso di bloccare la vendita di 99mila tonnellate di falso parmigiano e di 13 milioni di bottiglie di falso Prosecco. Da un lato, grazie all'accordo, l'Italia può quindi tutelare i propri marchi e combattere i falsi, come il «parmesan». Dall'altro lato, l'alleanza giova anche ad Alibaba che in questo modo si accredita come attore globale e acquista maggiore credibilità nel commercio internazionale grazie alla presenza e alla tutela dei prodotti made in Italy sulla sua piattaforma.

Una grande chance per le imprese italiane
Come avevamo già avuto modo di argomentare in passato, la Cina è una grande chance per l'export italiano. Il Dragone, infatti, sta attraversando una fase di passaggio e trasformazione della sua economia ed ora è un gigante economico che ha la necessità di puntare sulla domanda interna e sui consumi. Per questa ragione, si tratta di un'occasione ghiottissima per le imprese italiane, che sfruttando la qualità dei prodotti made in Italy possono puntare a conquistare un mercato senza precedenti. Secondo lo studio dell'istituto SACE, infatti, sono almeno 30 milioni i consumatori cinesi ad alto reddito disposti a spendere per i prodotti di importazione di alta qualità.