29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Sempre più tesi i rapporti Cgil-Governo

La FIOM a Renzi: «Stiamo arrivando»

La Cgil di Bologna invierà al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, oltre seimila cartoline, in vista della manifestazione di sabato 25 ottobre a Roma: «Stiamo arrivando a Roma, ma se hai già altri impegni non temere che torneremo».

BOLOGNA - «Stiamo arrivando a Roma, ma se hai già altri impegni non temere che torneremo». Questo il messaggio che verrà inviato al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nelle oltre seimila cartoline che la Cgil di Bologna ha preparato per la manifestazione del 25 ottobre contro i Jobs act.

IL NO ALLA CANCELLAZION DELL'ART.18 - La segreteria della Cgil comunica che da Bologna sono oltre seimila le persone che raggiungeranno il luogo della manifestazione contro la riforma del lavoro del governo. Hanno aderito all'iniziativa anche Anpi, Arci, Emergency, Rete degli Studenti Emilia-Romagna e di Bologna e gli studenti di Link Bologna, che a loro volta stanno organizzando pullman. «Diremo, tra le tante altre cose, il nostro no forte alla ventilata cancellazione dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori - hanno spiegato dalla Cgil -. Sono 714 i casi di licenziamento per motivi economici discussi presso la direzione territoriale del lavoro solo negli ultimi due anni, dopo che è entrata in vigore la riforma Fornero, che già aveva liberalizzato i licenziamenti».

PRIMA ALLA MANIFESTAZIONE, POI ALLA LEOPOLDA - Sabato in piazza a Roma con la Cgil, domenica alla Leopolda. Questo il programma di Daniele Calosi, segretario generale della Fiom di Firenze, che non certo da renziano chiederà di intervenire alla convention. «Abbiamo nella nostra città un evento organizzato dal presidente del Consiglio - ha spiegato Calosi - e io chiederò di intervenire per spiegare che la gente che sabato scenderà in piazza è una parte importante del Paese, una parte sana, così come lo è chi va alla Leopolda. Io ho grande rispetto per chi va alla Leopolda, vorrei che ci fosse lo stesso rispetto nei nostri confronti». Continua ancora Calosi: «Noi siamo convinti che il Paese vada cambiato, ma questo va fatto con le persone che hanno avuto sulle spalle il peso della crisi e non contro di loro». Calosi ancora non sa se potrà intervenire dal palco: «Spero di sì - conclude - ma se non sarà possibile mi metterò a sedere e ascolterò il premier senza nessuna polemica nè spirito di contestazione».