19 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Politiche europee

4 priorità per attrarre investimenti

Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, ha aperto i lavori dell'Eurofi a Milano presentando un quadro a tinte fosche. «La politica monetaria da sola non può rilanciare la crescita e garantire la stabilità finanziaria nell'area euro», ha avvertito, aggiungendo «al cuore del problema c'è la debolezza della domanda aggregata, in particolare degli investimenti. Rilanciarli è cruciale»

MILANO - Nell'area euro «le prospettive di crescita restano deboli e la debolezza dell'economia non è più limitata ai Paesi sotto stress». Con queste parole il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, ha aperto i lavori dell'Eurofi financial forum a Milano. «La deludente performance economica nell'Unione europea - ha sottolineato - va ben oltre le esperienze precedenti».

NON BASTA POLITICA MONETARIA - «Un rafforzamento sostanziale della ripresa europea - ha detto il governatore - che vada nella direzione di un'uscita definitiva dalla crisi, non può essere raggiunto con azioni isolate di singole autorità di politica economica. In particolare, la politica monetaria da sola non può rilanciare la crescita e garantire la stabilità finanziaria nell'area euro se i problemi di fondo della crisi non saranno risolti a livello sia nazionale sia europeo». Rispetto al passato, ha spiegato Visco, «nelle circostanze attuali la politica monetaria ha un potente alleato: la vigilanza macroprudenziale. Nel complesso, sembra che non ci siano vincoli per la politica monetaria nel continuare a fornire gli stimoli necessari per l'economia dell'area euro. Comunque, più che per contrastare il rafforzarsi degli squilibri finanziari in caso di shock - ha aggiunto - le misure macroprudenziali dovrebbero essere usate essenzialmente per rafforzare la resilienza del sistema finanziario. In una prospettiva di lungo termine - ha concluso il governatore di Bankitalia - dobbiamo riprendere il processo di integrazione europea, riconoscendo che sarà un percorso lungo e arduo, e lungi dall'essere lineare. Oltre all'importante risultato dell'unione bancaria, è essenziale continuare con risolutezza sulla strada di una Unione più forte».

IL COSTO DELLA DEFLAZIONE - Poi Visco ha parlato delle difficoltà di risanamento dei conti pubblici, in un contesto di bassa inflazione o deflazione. «Le aspettative inflazionistiche di medio termine - ha detto Visco - sono diminuite notevolmente. Con un'inflazione in discesa, o perfino negativa, il consolidamento del debito pubblico e privato è più difficile. È di primaria importanza - ha aggiunto il governatore - allontanare il rischio che un periodo troppo lungo di bassa inflazione porti alla fine a un disallineamento delle aspettative di inflazione di medio termine. Se necessario, possono essere prese ulteriori misure di politica monetaria».

4 PRIORITÀ PER ATTRARRE INVESTIMENTI - Secondo il governatore di Bankitalia oggi è cruciale rilanciare gli investimenti, per favorire la ripresa dell'economia in Europa. Per la «deludente performance» dell'economia nell'Ue, ha affermato Visco, «al cuore del problema c'è la debolezza della domanda aggregata, in particolare degli investimenti. Rilanciare gli investimenti (pubblici e privati, nazionali ed europei) è cruciale per avviare la ripresa». Dall'inizio della crisi globale, ha spiegato Visco, «nell'area euro gli investimenti, pubblici e soprattutto privati, sono crollati del 20% in termini reali (nel 2007-13), più che nell'Unione europea. In Italia la caduta è stata perfino peggiore, più del 25% per gli investimenti pubblici e più del 30% per quelli privati. L'obiettivo oggi - secondo il governatore di Bankitalia - è rendere il contesto economico più favorevole agli investimenti. Oltre alla realizzazione delle riforme strutturali specifiche per ogni paese, che è di importanza cruciale, gli investimenti richiedono condizioni finanziarie favorevoli. La presidenza italiana dell'Ue ha messo questo in cima alla sua agenda. Per sostenere gli investimenti - ha spiegato Visco - e migliorare l'accesso al credito, ci sono quattro priorità: ridurre il costo del capitale, rilanciare la securitization, sviluppare le fonti di finanziamento del mercato dei capitali, investire in infrastrutture». Inoltre, ha concluso il governatore, «insieme alle riforme strutturali specifiche per ogni paese, un'azione di politica economica più ampia è necessaria per accelerare il rafforzamento delle infrastrutture, tangibili e intangibili, indispensabile per il successo di un vero mercato unico».

FMI, IN UE BASSA INFLAZIONE MA BENE BCE - Nei giorni scorsi anche il direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi), Christine Lagarde, in una intervista a Repubblica aveva espresso il suo parere sullo stato di salute dell'economia europea. A proposito del rischio deflazione che minaccia l'Europa, il direttore dell'Fmi ha osservato: «Io non ho mai utilizzato la parola deflazione. L'Fmi si limita a evocare un'inflazione durevolmente bassa, per non dire molto bassa. Il presidente della Bce ha annunciato delle misure che vanno nella giusta direzione e che in particolare serviranno a fluidificare la capacità di credito alle imprese». Lagarde ha poi espresso un giudizio positivo sul fatto che la Bce «sia pronta a ricorrere a misure non convenzionali supplementari». Secondo Lagarde, inoltre, «l'euro non è sopravvalutato rispetto al dollaro. Tuttavia la direzione che sta prendendo oggi è tale da incoraggiare la ripresa, è questo è un bene».