26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Economia

Bce, la brutta notizia di Draghi: «I salari e l'inflazione non saliranno a breve, dovete essere pazienti»

Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha disilluso le aspettative dei cittadini comunitari che attendono da tempo l'aumento dei salari

Il banchiere centrale, Mario Draghi, ha detto che i salari non saliranno nel breve periodo.
Il banchiere centrale, Mario Draghi, ha detto che i salari non saliranno nel breve periodo. Foto: ANSA

WASHINGTON - I salari e l'inflazione non saliranno. Non nel breve periodo. A dare il triste annuncio, che disillude le speranze dei cittadini comunitari fiduciosi nella ripresa, è il banchiere centrale Mario Draghi. Il governatore della Bce ci invita ad essere pazienti perché «alla fine i salari e l'inflazione nei 19 Paesi della zona euro, saliranno». Peccato, però, che Draghi non chiarisca cosa intende dire con «alla fine». Di certo «ci vorrà del tempo», come ha sottolineato intervenendo in una conferenza stampa a margine degli incontri annuali del Fondo Monetario Internazionale. La crescita salariale - è la tesi della Bce - non è riuscita a rispondere agli stimoli per una serie di motivi, ma Draghi resta convinto che il mercati del lavoro e non un cambiamento strutturale nella natura dell'inflazione, sia il principale colpevole di prezzi ancora bassi. Un tema di stretta attualità visto che, dopo anni di lotta alla bassa inflazione la BCE, in occasione della sua prossima riunione del 26 ottobre, dovrà decidere se prolungare lo stimolo monetario, dovendo conciliare l'accelerazione della ripresa economica con una debole crescita dei salari e dei prezzi.

Draghi: Serve altro tempo
«La linea di fondo in termini di politica è che siamo sicuri che le condizioni continueranno a migliorare e che il tasso di inflazione gradualmente convergerà in modo autonomo», ha dichiarato Draghi. «Ma - ha puntualizzato - insieme alla nostra fiducia dobbiamo anche essere pazienti perché ci vorrà tempo». Se è vero che la zona euro ha beneficiato di 17 trimestri di crescita economica è altrettanto vero che la crescita salariale ha deluso le aspettative, anche a causa delle deboli richieste salariali dei sindacati. E i cittadini comunitari dovranno aspettare ancora a lungo prima di vedere realizzate le aspettative sui salari.

Bce: Nessun rischio bolle speculative
La causa potrebbe essere anche legata alla globalizzazione dei cambiamenti tecnologici che hanno reso la bassa inflazione un fenomeno globale e limitando la capacità delle banche centrali di controllare i prezzi nella propria giurisdizione. Draghi ha riconosciuto che il problema esiste, ma ha aggiunto che la BCE è convinto che il problema principale sia il mercato del lavoro e ha aggiunto che anche se il tema fosse stato più ampio, ciò non avrebbe portato a cambiamenti nelle politiche dell'istituzione. Draghi ha comunque respinto la tesi che i bassi tassi della Bce possano alimentare bolle speculative sottolineando che tali fenomeni dovrebbero essere combattuti con strumenti macroprudenziali e non con la politica monetaria.