La rivoluzione delle panchine di serie A: possibili 16 cambi su 20
Gli allenatori del massimo campionato italiano sono pronti a girare come trottole e le prime mosse scateneranno le altre come un domino

ITALIA - Massima incertezza sulle guide tecniche della prossima serie A, forse come mai capitato prima nel campionato italiano. Fra addii, esoneri, nuove avventure e ripensamenti, è possibile come sulle 20 società partecipanti al prossimo torneo ben 16 possano cambiare allenatore. Curioso, poi, come ad oggi nessuna delle grandi (Juventus, Napoli, Inter, Milan e Roma) abbiano ancora annunciato ufficialmente il proprio allenatore, evento più unico che raro e difficilmente ripetibile nei prossimi anni.
ATALANTA - Dopo l’incredibile exploit con conquista del terzo posto e della finale di Coppa Italia, unito alle due splendide annate precedenti, Gian Piero Gasperini sembrava ad un passo dall’addio: impossibile ripetere o migliorare quanto fatto finora, pensava il tecnico piemontese, allettante confrontarsi a 61 anni con una piazza importante. Tutto lasciava presupporre che l’ex allenatore del Genoa approdasse alla Roma, accordo triennale coi giallorossi e progetto di rinascita con qualche cessione illustre e tanti giovani: e invece, proprio sulla linea del traguardo, il presidente atalantino Percassi ha convinto Gasperini a rinnovare il contratto, pareggiando l’offerta economica della Roma, proseguendo un lavoro iniziato nell’estate del 2016 e che ha condotto l’Atalanta a vivere il momento più alto della sua storia. Percentuali: Gasperini 100%.
BOLOGNA - Il patron Joe Saputo ha buone possibilità di indurre Sinisa Mihajlovic a rimanere sulla panchina emiliana. L’ottimo lavoro svolto dal tecnico serbo, subentrato a Filippo Inzaghi in una situazione quasi disperata e capace di condurre il Bologna ad una brillante ed agevole salvezza, vuole avere un seguito e vuol essere per il club felsineo la base per crescere e vivere una stagione meno sofferta dell’ultima. Fra Mihajlovic ed i rossoblu, però, manca ancora l’accordo ufficiale, perché sull’ex allenatore milanista potrebbero fiondarsi squadre più blasonate come Juventus e Lazio, in grado di convincerlo a liberarsi dal contratto col Bologna. In caso di separazione fra le parti, Saputo si rivolgerebbe ad uno fra Leonardo Semplici, Eusebio Di Francesco o Roberto Donadoni, in lizza per tornare sulla panchina bolognese anche al momento dell’esonero di Inzaghi. Percentuali: Mihajlovic 60%, Di Francesco 20%, Semplici 10%, Donadoni 10%.
CAGLIARI - Scontata la conferma di Rolando Maran che, pur con qualche difficoltà in determinati momenti della stagione, ha condotto i sardi alla salvezza, valorizzando al meglio i gioielli della squadra, ovvero il portiere Cragno, il centrocampista Barella ed il centravanti Pavoletti, tutte ipotetiche plusvalenze da urlo per il presidente Giulini. Il tecnico veneto rimarrà almeno un altro anno a Cagliari per tentare il salto di qualità per sé stesso e per la compagine isolana, sperando che un campionato più brillante possa aprirgli le porte per un’avventura più prestigiosa. Percentuali: Maran 100%.
CHIEVO - Dopo la retrocessione in serie B, i veneti difficilmente ripartiranno da Domenico Di Carlo, peraltro ambito dal Benevento (che ha fallito ai playoff il ritorno in serie A e non confermerà Bucchi) e dal romantico ritorno a Vicenza in serie C. Al posto del tecnico ciociaro, la società del presidente Campedelli è orientata a scegliere un profilo giovane: in lizza Moreno Longo, reduce dall’esonero di Frosinone, e Michele Marcolini, ex capitano del Chievo e proveniente dalla salvezza conquistata in serie C alla guida dell’AlbinoLeffe. Percentuali: Longo 50%, Marcolini 40%, altro 10%.
EMPOLI - Aurelio Andreazzoli ha lavorato bene dopo l’eccellente promozione dell’anno scorso. La retrocessione è arrivata proprio all’ultimo respiro, lasciando l’amaro in bocca ai toscani e con l’impressione che senza l’interregno di Iachini sarebbe potuta arrivare una tranquilla salvezza. Il presidente Corsi è però indeciso: il ciclo di Andreazzoli potrebbe comunque essere giunto alla sua naturale conclusione e la società potrebbe virare su un tecnico giovane (piace tantissimo Dionisi, autore di un miracolo in serie C con l’Imolese) con cui tentare un nuovo assalto alla serie A, ripartendo, come è sempre stato, da elementi da far crescere e valorizzare dal punto di vista tecnico ed economico. Percentuali: Andreazzoli 40%, Longo 20%, Dal Canto 20%, Dionisi 20%.
FIORENTINA - L’anno orribile vissuto dai viola è uno dei punti più bassi vissuti dalla gestione Della Valle, pronta oltretutto a passare la mano e a cedere la società al magnate italo americano Rocco Commisso. La seconda avventura gigliata di Vincenzo Montella, inoltre, potrebbe comunque essere giunta al capolinea a prescindere dal passaggio di proprietà: chiamato a meno di due mesi dalla fine del campionato al posto di Pioli, il tecnico campano ha imboccato una strada in discesa che ha condotto la squadra toscana dal centro della classifica alla zona retrocessione, col concreto rischio della serie B, evitata all’ultima giornata grazie al conveniente 0-0 contro il Genoa e alla concomitante sconfitta dell’Empoli con l’Inter. Coi Della Valle ancora in sella, Montella avrebbe ancora qualche possibilità di conferma, con Commisso al timone, le probabilità sarebbero quasi azzerate; il nuovo patron potrebbe svoltare su un allenatore di grido in caso di campagna acquisti importante (Spalletti il nome più gettonato, ma attenzione anche a Gattuso qualora il nuovo direttore sportivo viola fosse Mirabelli), mentre con un calciomercato più contenuto, potrebbe tornare su profili già analizzati in passato, quali Di Francesco e Semplici. Percentuali: Montella 40%, Semplici 20%, Di Francesco 20%, Gattuso 15%, Spalletti 5%.
FROSINONE - Smaltita la delusione per l’immediato ritorno in serie B, la compagine laziale programma il futuro per tentare una altrettanto rapida risalita. Sul nome dell’allenatore che guiderà i gialloazzurri nel prossimo torneo cadetto non ci sono ad oggi sicurezze di alcun tipo: Marco Baroni, arrivato in autunno al posto di Longo, si è detto disposto a rimanere ed ha già vinto la serie B quando allenava il Benevento. Qualora il presidente Stirpe non si accordasse con l’attuale tecnico per proseguire assieme, verranno valutati diversi profili, possibilmente conoscitori del campionato di seconda serie: piace Juric, ma non da scartare a priori l’ipotesi del ritorno di Roberto Stellone che proprio a Frosinone ha costruito le fasi migliori della sua carriera con il doppio salto dalla serie C alla serie A. Percentuali: Baroni 50%, Juric 20%, Stellone 20%, Colantuono 10%.
GENOA - Incertezza societaria anche per il Grifone: Preziosi, contestatissimo dal pubblico, è in procinto di cedere il club, anche se all’orizzonte non sembrano esserci compratori concreti. La retrocessione sfiorata, inoltre, lascia presupporre importanti ristrutturazioni tecniche in una squadra apparsa deficitaria in ogni reparto; per quanto riguarda la panchina, rimangono molti dubbi sulla permanenza di Cesare Prandelli che non ha dato quella scossa e quella carica di esperienza che Preziosi si aspettava. Difficile una conferma del tecnico bresciano, lontano parente dello sfavillante allenatore ammirato negli anni scorsi a Verona, Parma, Firenze e in Nazionale. Favorito per la sua successione è Leonardo Semplici della Spal, ma non è da sottovalutare anche l’ipotesi legata a Davide Nicola (in forte ascesa negli ultimi giorni), profilo che piace alla società e amatissimo dalla tifoseria dopo gli anni da calciatore rossoblù. Percentuali: Semplici 50%, Nicola 30%, Prandelli 20%.
INTER - Tutto fatto per l’arrivo in nerazzurro di Antonio Conte, rapporto ormai da ratificare solamente con i crismi dell’ufficialità. L’allenatore pugliese ha sottoscritto il suo accordo col club milanese, ha ricevuto il benestare per il suo staff di collaboratori (il fratello Gianluca come vice, Paolo Vanoli e Cristian Stellini come assistenti), è già in Lombardia ed assisterà alla finale di Coppa dei Campioni a Madrid fra Liverpool e Tottenham accanto alla dirigenza interista. Da attendere c’è solo l’esonero di Spalletti e il viaggio di Conte in Cina per conoscere i vertici del gruppo Suning ed il presidente. Percentuali: Conte 99%, Spalletti 1%.
JUVENTUS - E’ la panchina attorno alla quale ruota quasi tutto il domino degli allenatori della prossima serie A: l’addio di Massimiliano Allegri ha infatti lasciato libero il posto più ambito e la dirigenza bianconera sta provvedendo ad un vero e proprio casting per prendere la decisione forse più complicata degli ultimi anni, perché sostituire Allegri non sarà semplice e servirà un tecnico capace di eguagliare i successi italiani dell’allenatore livornese e migliorare quelli europei. Impossibile raggiungere Guardiola e Deschamps, utopistico pensare a Klopp, troppo oneroso ingaggiare Pochettino, ecco che il nuovo allenatore juventino dovrebbe essere ancora italiano: favorito è Maurizio Sarri, anche per dare ai campioni d’Italia un’impronta maggiormente offensiva, più defilato Simone Inzaghi, caldeggiato soprattutto dal suo concittadino Fabio Paratici, mentre soluzioni di ripiego e difficilmente concretizzabili appaiono Sinisa Mihajlovic, Laurent Blanc e Massimo Carrera, diretto piuttosto verso la guida della Juventus B, iscritta alla serie C. Percentuali: Sarri 50%, S. Inzaghi 30%, Mihajlovic 10%, altro 10%.
LAZIO - Tutto gravita attorno alla volontà di Simone Inzaghi: il tecnico piacentino ha incontrato due volte il presidente Lotito, ricevendo un’offerta di rinnovo contrattuale, ma non quelle garanzie tecniche che aveva richiesto. La crescita di ambizioni della società capitolina, infatti, difficilmente sarà attuabile e per Inzaghi, reduce dalla vittoria in Coppa Italia, il ciclo potrebbe essersi chiuso proprio con la conquista della coppa nazionale contro l’Atalanta. Da tempo sono pronte anche le alternative all’ex centravanti: De Zerbi in pole position, Giampaolo e Semplici in seconda fila; in rimonta anche Sinisa Mihajlovic, il preferito dalla piazza ma che non convince pienamente Lotito per un carattere troppo forte ed «invadente». Percentuali: De Zerbi 40%, Giampaolo 20%, Mihajlovic 20%, Semplici 10%, S. Inzaghi 10%.
MILAN - Dopo le dimissioni di Gennaro Gattuso, l’impressione è che a Milanello regni la confusione più totale e che la nuova dirigenza rossonera, guidata dall’ormai plenipotenziario Ivan Gazidis, non abbia la più pallida idea di come riportare in alto il glorioso club milanese, al di là del tentativo di rassicurazioni dell’amministratore delegato sudafricano. Organico composto da quasi solo giovani ed ambizioni inevitabilmente ridimensionate: in panchina, dunque, un profilo adatto a lavorare con talenti da svezzare e capace di organizzare tatticamente la squadra, dandole un’impronta precisa e riconoscibile. Ma la sensazione è che non ci sia chiarezza sulla scelta del tecnico: Gazidis vorrebbe un allenatore straniero, ma il rischio di un difficile adattamento alla serie A con una squadra senza esperienza è altissimo; più agevoli, pertanto, soluzioni italiane a basso costo: Simone Inzaghi ha maggiori possibilità rispetto a Giampaolo, defilati Di Francesco e De Zerbi, anche se il caos dirigenziale non permette di avere indicazioni più precise, molto probabilmente perché i primi a brancolare nel buio sono proprio i vertici rossoneri. Percentuali: S. Inzaghi 40%, Giampaolo 30%, Di Francesco 15%, De Zerbi 10%, Galtier 5%.
NAPOLI - Nessun dubbio sul secondo anno di Carlo Ancelotti alla guida dei partenopei. Nonostante l’annata sottotono, chiusa col secondo posto in campionato a distanze siderali dalla Juventus, l’eliminazione al primo turno di Coppa Campioni e quella in Uefa contro l’Arsenal, oltre alla pessima avventura in Coppa Italia, culminata con l’eliminazione ai quarti di finale per mano del Milan, il tecnico reggiano è saldamente al centro del progetto napoletano, con l’ambizione di migliorare i risultati in Europa ed avvicinarsi il più possibile in Italia alla quasi irraggiungibile Juve. Percentuali: Ancelotti 100%.
PARMA - Scontata sembra anche la conferma in Emilia di Roberto D’Aversa che, pur non incantando dal punto di vista del gioco e dello spettacolo, in tre anni ha centrato in maniera eccellente gli obiettivi richiesti: prima la promozione dalla C alla B, poi quella ancora più sorprendente dalla cadetteria alla serie A, quindi la salvezza in massima serie, ottenuta grazie ad un sontuoso girone d’andata, chiuso a ridosso della zona Uefa, e ad una seconda parte molto più sofferta, culminata comunque con quella permanenza in serie A che era l’unico traguardo richiesto dalla società parmense. Percentuali: D’Aversa 90%, Nicola 5%, Donadoni 5%.
ROMA - Nubi e prospettive incerte sulla sponda giallorossa del Tevere: prima l’accordo trovato con Conte, saltato quando sembrava ormai una formalità, poi il voltafaccia di Gasperini. Tempi duri per Pallotta e Baldini, chiamati a reperire un tecnico in mezzo al malcontento generale di una piazza in rivolta e ad un inevitabile ridimensionamento tecnico dopo il mancato raggiungimento del quarto posto in campionato. La Roma ha in Giampaolo la soluzione più comoda e facilmente raggiungibile, anche se non la più convincente; rischiosa la pista estera (Benitez e Fonseca in lizza), quasi impossibile arrivare a Sarri ed Allegri (che pure sono stati contattati), complicato anche convincere Gattuso (che con Totti ha parlato un paio di mesi fa) che dopo lo stress vissuto al Milan preferirebbe un’esperienza all’estero e non un’altra avventura ad alta tensione come quella romanista. Percentuali: Giampaolo 30%, Fonseca 20%, Sarri 10%, Benitez 10%, De Zerbi 10%, Gattuso 10%, Mihajlovic 10%.
SAMPDORIA - Marco Giampaolo si è incontrato col presidente Ferrero senza giungere ancora ad un accordo. Fonti genovesi parlano di fumata grigia e di probabile addio del tecnico abruzzese, convinto di non poter dare alla Sampdoria più di quanto offerto finora e che le prospettive di crescita del club ligure non sembrano attualmente attuabili. Tenere un Giampaolo poco motivato non gioverebbe a nessuno, tanto che Ferrero ha già in caldo Stefano Pioli, con Semplici come nome di riserva; occhio anche a Gattuso, accostato già da qualche settimana ai blucerchiati e che ha appena lasciato il Milan. Percentuali: Pioli 60%, Semplici 20%, Giampaolo 10%, Gattuso 10%.
SASSUOLO - L’intenzione del club neroverde è quella di proseguire il percorso avviato assieme a Roberto De Zerbi, autore di un campionato a due facce con salvezza ottenuta senza patemi, ma pochi punti rispetto alla qualità del gioco espressa e al valore della rosa. Un’eventuale separazione con l’allenatore bresciano potrebbe semmai avvenire in caso di una chiamata importante da club di prima fascia; trattenere De Zerbi sarebbe a quel punto impossibile per il Sassuolo che virerebbe su uno fra Semplici (accostato praticamente a mezza serie A) e Nesta, reduce da un’ottima annata in serie B al Perugia. Percentuali: De Zerbi 60%, Semplici 30%, Nesta 10%.
SPAL - Su Leonardo Semplici c’è l’attenzione di numerosi club di serie A e la sua posizione vacilla più che mai. Il tecnico toscano sa di essere ad un bivio ed è consapevole che sbagliare ora la scelta potrebbe rovinare la sua crescita come allenatore; rimanere a Ferrara lo solletica, perché le ambizioni del presidente Mattioli sono discrete e le possibilità di migliorare ulteriormente le due brillanti salvezze ottenute ci sono. Dall’altra parte, però, c’è il pericolo che la favola possa chiudersi bruscamente e le azioni di Semplici crollare improvvisamente; treni come quelli di Fiorentina e Lazio, inoltre, potrebbero non ripassare più e la tentazione di lasciare la Spal dopo due promozioni e due salvezze è molto forte per il tecnico fiorentino. In caso di addio con Semplici, a Ferrara è pronto a sbarcare Davide Ballardini, già allertato da almeno un mese. Percentuali: Semplici 50%, Ballardini 50%.
TORINO - Conferma insieme e nuovo assalto all’Europa per il presidente Cairo e Walter Mazzarri, arrivato ad un passo dalla qualificazione in Coppa Uefa con un Torino in grado di amalgamare bene elementi di esperienza e giovani rampanti. L’addio del direttore sportivo Petrachi (diretto alla Roma) non scalfisce l’ottimo rapporto di fiducia con il tecnico toscano, pronto all’annata della verità alla guida di un Torino sempre più ambizioso. Percentuali: Mazzarri 100%.
UDINESE - Sembra incredibile, ma neanche stavolta Igor Tudor può dirsi certo della riconferma sulla panchina friulana. Chiamato l’anno scorso a campionato quasi finito, l’allenatore croato aveva salvato i bianconeri per poi essere esonerato a favore dello spagnolo Velazquez e poi di Davide Nicola. Quest’anno si è ripetuto lo stesso andazzo: Tudor è stato chiamato nel finale di stagione, ha condotto la squadra alla salvezza ma attorno alla sua permanenza in Friuli c’è un punto interrogativo; alla famiglia Pozzo piace Filippo Inzaghi (corteggiato pure dal Verona), anche se non è da escludere qualche nome a sorpresa come quello di Eugenio Corini, appena promosso in A col Brescia ma che non è ancora sicuro di rimanere alla corte di Cellino. Percentuali: Tudor 50%, F. Inzaghi 30%, Corini 10%, altro 10%.