Milan, il miracolo di Gattuso: anche Berlusconi ha cambiato idea
Le parole dei calciatori del Milan nei confronti del tecnico rossonero la dicono tutta sugli effetti benefici del lavoro di Rino a Milanello. E anche Berlusconi esprime ammirazione.
MILANO - Il miracolo di Gennaro Gattuso, detto Rino, è tutto nelle parole dei suoi calciatori, quelli che quotidianamente condividono con lui gli spazi di Milanello e che per cui in campo danno l’anima, in nome di un patto di sangue che potrebbe portare in alto il maltrattato Milan di inizio stagione. «Gattuso ci ha dato subito qualcosa in più, la nostra stagione inizia ora», firmato Lucas Biglia; «Ora dobbiamo credere al quarto posto», ribadisce Suso; «Siamo una vera famiglia», conferma Fabio Borini; «E adesso vogliamo vincere l’Europa League», il proclama ardito di Patrick Cutrone; e per finire le parole dell’infortunato di lungo corso Andrea Conti: «Ho deciso di andare in trasferta coi miei compagni, anche da infortunato». A conferma di uno spirito di gruppo del tutto nuovo rispetto a inizio stagione e di uno spogliatoio granitico attorno a cui costruire nuovi successi.
Competenza tattica
Ma il gran lavoro di Gattuso va decisamente oltre. È riuscito in appena due mesi di lavoro a far cambiare idea al 99% della stampa specializzata (qualche santommaso a caccia di conferme ulteriori resiste ancora). Tutti lo vedevano con un possibile traghettatore, tutto cuore, passione e lavoro arcigno. Invece l’allenatore rossonero sta dimostrando di avere grande competenza tattica, seppur senza inventare nulla. Che poi è il più ovvio segreto del successo. Al contrario di Vincenzo Montella che aveva voglia di rivoluzione e alla fine è stato trombato, Rino Gattuso ha ripristinato le idee base, ha instillato nei suoi giocatori l’amore per la maglia, e fatto di un manipolo sconclusionato di calciatori un gruppo compatto in cui tutti remano nella stessa direzione.
L’applauso di Silvio
Tanto che perfino Silvio Berlusconi ha corretto il tiro sul suo conto. Intervenuto a Radio Lombardia, l’ipercritico ex presidente del Milan non ha lesinato complimenti per il tecnico rossonero, anche se continua a disdegnare i suoi consigli di giocare con le due punte: «Conosco la generosità e l'impegno di Rino e ora vedo anche la competenza: da un inizio di stagione deludente stanno arrivando i risultati e il gioco».
La prova del 9
Ora naturalmente arriva il difficile. Nei prossimi 25 giorni si deciderà praticamente il prosieguo della stagione del Milan. I sedicesimi di Europa League con il Ludogorets, la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Lazio e ben tre scontri frontali con le principali antagoniste per un posto in Europa nella prossima stagione: Sampdoria in casa, Roma in trasferta e poi il derby con l’Inter in casa. Al termine di questo filotto di partite Fassone e Mirabelli potrebbero avere tutte le carte in mano per decidere se confermare Gattuso sulla panchina rossonera oppure ringraziarlo per il gran lavoro svolto e iniziare a guardarsi attorno, con il nome di Conte sempre sottolineato in rosso sul taccuino della dirigenza milanista.
Inutile dire che tutti fanno il tifo per Ringhio.
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