7 settembre 2024
Aggiornato 20:00
Calcio - Serie A

Milan, la rivoluzione può attendere

L’incoraggiante secondo tempo disputato contro il Chievo potrebbe aver frenato l’ennesimo cambio di modulo a cui Mihajlovic stava lavorando. Avanti con il 4-3-3 e spazio ad un Bacca ritrovato, ad un centrocampo che sta trovando la quadratura giusta e a una difesa sempre più sicura grazie all’autorevolezza di Romagnoli e all’esperienza di Alex.

MILANO - Le vittorie hanno spesso virtù galvanizzanti, a volte sono terapeutiche o rassicuranti, ma in alcuni casi hanno anche il potere di scombussolare idee e piani di battaglia. È quello che sta accadendo in queste ore al Milan dove le prove tecniche di 4-4-2 (o 4-2-4 a seconda dei protagonisti scelti come interpreti) su cui il tecnico serbo stava lavorando da qualche settimana e che lasciavano prevedere un ennesimo ribaltone tattico a breve, potrebbero essere riposte in soffitta.

Si va avanti con il 4-3-3
Finora a frenare l’ex allenatore della Sampdoria è stata la mancanza di disponibilità di attaccanti: Balotelli è ancora fermo ai box e del suo rientro purtroppo ancora non si riesce a parlare, di Menez ormai si sono perse le tracce e Niang è reduce da un lunghissimo infortunio. Una lacuna che finora ha impedito a Mihajlovic di schierare insieme due punte di ruolo nel suo nuovo e strategico 4-4-2 e avere nel contempo un altro uomo offensivo da portare in panchina per le emergenze.
Adesso il giovane francese è tornato in gruppo e già a Roma, per il delicatissimo match contro la Lazio, potrebbe essere convocato. Ma la duplice vittoria del Milan contro Sassuolo e Chievo, con indosso l’abito più comodo e confortevole del 4-3-3, potrebbe aver cambiato i programmi dello staff tecnico rossonero e rimandato a data da destinarsi l’ulteriore cambio di modulo.

Segnali importanti dal Milan della ripresa
Ma cosa è cambiato in questi ultimi giorni tanto da portare Mihajlovic a rivedere i suoi programmi bellicosi di cambiamento estremo? Indubbiamente le risposte avute dal tracimante Milan visto nel secondo tempo contro il Chievo, a maggior ragione dopo la sconcertante e deprimente prima frazione di gioco, sono state incoraggianti. Segno che la squadra riesce ancora a seguire i dettami tecnico-tattici dell’allenatore e soprattutto a cambiare in corsa atteggiamento e approccio alla partita. Si tratta solo - e non sarà cosa di poco conto - entrare in campo con lo spirito giusto fin dal primo minuto, ma è indubitabile che le due vittorie consecutive messe in carniere possano rappresentare una medicina miracolosa per l’autostima e la voglia di imporsi dei rossoneri.

La rinascita parte dalla difesa
Le note positive per Mihajlovic sono arrivate da tutti e tre i reparti. La difesa sembra aver trovato un’insolita ermeticità, grazie all’intesa crescente tra i due centrali rossoneri, il sempre più maturo e autorevole Romagnoli e l’esperto Alex, con il resto della squadra. I due terzini sono sembrati decisamente più attenti rispetto alle prime giornate di campionato e anche il centrocampo, guidato da un tonico Montolivo, ha garantito una copertura sufficiente ad evitare grossi pericoli. Se a questo aggiungiamo anche la preziosa iniezione di sfrontatezza mista a classe pura, offerta dal baby portiere Donnarumma, ecco spiegato il miracolo della prima partita di campionato senza aver subito gol.

I preziosi inserimenti dei centrocampisti
Anche dalle cintola in su però il Milan sembra aver ingranato una marcia alta. Montolivo a parte, di cui abbiamo già parlato, la sorpresa più succulenta della giornata, è stata la prestazione delle due mezze ali Kucka e Bertolacci. I due ex genoani, anche loro coinvolti nel primo tempo più brutto della storia del calcio, oggi incarnano a pieno lo spirito di rivincita messo in campo dai rossoneri nella ripresa. Sovrapposizioni, incroci, scambi, assist, triangolazioni e - specialmente lo slovacco - una pericolosità fin qui sconosciuta davanti alla porta avversaria.
Merito anche del lavoro svolto dai due attaccanti esterni, Cerci e Bonaventura, abili a farsi trovare sempre al posto giusto per creare azioni ficcanti ed incisive, e soprattutto da Carlos Bacca, il bomber colombiano indispensabile con il suo assist vincente nel gol di Antonelli, anche senza aver segnato.
Ora non resta che celebrare il famoso proverbio «non c’è due senza tre» con una vittoria all’Olimpico contro la Lazio. Le ambizioni del Milan e del suo allenatore passano tutte da questo snodo cruciale.