26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Calcio - Serie A

Milan, si cambia ma non troppo

La novità tattica tanto attesa in casa Milan sembra ormai confezionata. Dal modulo con il trequartista, tanto caro al presidente Berlusconi, si passerà ad un 4-3-3 più funzionale alle esigenze tattiche dei rossoneri, ma tra gli interpreti l’unica grande novità è l’inserimento di Alessio Cerci al posto di Luiz Adriano.

MILANO - Molto rumore per nulla, avrebbe scritto William Shakespeare a proposito della tanta sbandierata rivoluzione tattica del Milan dopo la pesante scoppola subita dal Napoli prima della sosta per le nazionali. O per dirla in maniera meno aulica, è il classico elefante che partorisce un topolino. Si perché l’annunciato rinnovamento rossonero, in vista del delicatissimo match in programma sabato sera all’Olimpico di Torino contro i granata di Ventura, potrebbe alla fine ridursi ad un cambio tattico - questo si rilevante - ma coronato da  una sola novità sostanziale tra gli undici in campo.

Si passa al 4-3-3
Probabilmente è prematuro tirare conclusioni affrettate, anche perché l'allenatore rossonero ritroverà la squadra al completo a Milanello solo oggi, quando anche i vari Bacca, Zapata, Honda saranno tornati dai quattro angoli del mondo dove sono andati a giocare con le loro selezioni. Ma è altrettanto indubitabile che le esercitazioni tattiche fatte svolgere in questi giorni ai suoi ragazzi dal tecnico Sinisa Mihajlovic vanno verso una direzione ben precisa: si passa al 4-3-3, lasciando però invariato l’assetto della difesa (vera dolente note di questo primo Milan serbo) e il pacchetto di centrocampo.

In soffitta il modulo con il trequartista
Come se un raggio di luce avesse finalmente squarciato le nubi sopra Milanello, adesso anche lo staff tecnico rossonero sembra aver capito che insistere con un modulo con il trequartista perno centrale della manovra, senza avere in rosa un uomo con determinate caratteristiche, può essere controproducente.
Ecco quindi tornare ad un più rassicurante modulo, dopo aver perfino fatto qualche tentativo con il 4-4-2, senza peraltro ricevere riscontri sufficientemente positivi.

Cerci in
Se di rivoluzione tattica si può forse parlare, non ci sarà invece alcun stravolgimento nella scelta degli uomini in campo. L’unico rossonero, finora tenuto debitamente in naftalina, che da questo cambio di modulo potrebbe trarre vantaggio è Alessio Cerci, protagonista di una prestazione soddisfacente la scorsa settimana a Monza in amichevole ed individuato da Mihajlovic come l’elemento giusto da schierare in un tridente offensivo accanto a Carlos Bacca e l’immancabile Jack Bonaventura.

Luiz Adriano out
A farne le spese sarà, almeno a Torino, il brasiliano Luiz Adriano, non più colpevole di altri suoi compagni del periodo buio vissuto dal Milan in questo inizio stagione, ma probabilmente il calciatore più facilmente sacrificabile tra gli uomini dell’attacco rossonero. Se il progetto 4-3-3 dovesse produrre i risultati auspicati, si annunciano tempi difficile per il tecnico serbo, costretto a selezionare solo un centravanti da schierare nel tridente, e a lasciarne due (presumibilmente lo stesso ex Shakhtar e Mario Balotelli) in panchina. Saranno gli attaccanti esterni in rosa a beneficiarne, al momento Cerci e Bonaventura, poi anche Niang e Menez, dotati di caratteristiche tecnico-tattiche che alle tre punte centrali in forza al Milan mancano indubitabilmente.

Una colpa in più per Galliani
Così, d’ora in avanti avremo un motivo in più per elucubrare sull’ennesimo mercato fallimentare di un Adriano Galliani sempre più sulla graticola. Dopo le critiche - meritatissime - per aver pagato più del loro reale valore di mercato Bertolacci, Bacca e Romagnoli, la colpevole decisione di non aver  acquistato un altro centrale di difesa solido ed esperto, un regista e soprattutto un trequartista di ruolo, adesso sulle spalle dell’Ad rossonero peserà anche il fardello di aver portato ben tre centravanti a Milanello, senza aver analizzato con cura le reali esigenze della squadra.
Chissà quanto sarà contento Berlusconi di questa assurda sfilza di sprechi.