23 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Calcio | Milan

Tutti i dubbi di Mihajlovic

È nella zona centrale del campo che si annidano tutte le perplessità del tecnico rossonero dopo le prime tre giornate di campionato. La bella prova di Montolivo nel derby potrebbe aver relegato definitivamente De Jong in panchina, ma resta il problema-Bertolacci, bloccato da un modulo non congeniale all’ex genoano, e il solito dilemma del trequartista.

MILANO - 18 milioni di euro, un’enormità. Tanto costerà al Milan il rinnovo triennale di contratto di Nigel De Jong, spigoloso centrocampista olandese non più giovanissimo (classe 1984), voluto a tutti i costi da Adriano Galliani in un’altra delle sue discutibilissime scelte di mercato. Parliamo di 3 milioni di euro netti l’anno per un calciatore che, alla luce di quanto visto nel derby perso contro l’Inter, potrebbe trovare ben poco spazio nel Milan del prossimo triennio.
E per fortuna, verrebbe da dire. Finalmente pare che Mihajlovic si sia reso conto che il problema atavico del non gioco rossonero è (o forse era) quasi interamente imputabile all’utilizzo di De Jong nel ruolo cardine del centrocampo milanista, quello di regista.

Ultimi 2 anni del Milan votati al non gioco
Contro l’Inter il tecnico serbo ha avuto l’ardire di piazzare in quella posizione il capitano rossonero, Riccardo Montolivo, ed è stato ricompensato ampiamente da una prestazione complessiva del Milan decisamente superiore alle ultime uscite. E dire che sarebbe bastato andare a riguardare con un pizzico di attenzione il rendimento della squadra rossonera negli ultimi tre anni, seppur con tre allenatori diversi. Milan inguardabile nella scorsa stagione con Inzaghi in panchina (e De Jong regista); altrettanto nella precedente annata divisa equamente tra Allegri e Seedorf (sempre con De Jong regista); bel gioco con annessa qualificazione alla Champions League nell’anno 2012-13 quando, complice un gravissimo infortunio occorso al centrocampista olandese ad inizio stagione, il tecnico livornese ebbe l’intuizione di piazzare Montolivo davanti alla difesa a costruire gioco. 

De Jong utile con un altro centrale accanto
Questo precedente avrebbe dovuto rappresentare un interessante punto di partenza per ricostruire la squadra dopo il fallimento colossale della scorsa annata. E invece, anzichè andare a prendere un regista valido, giovane e promettente su cui puntare, la prima mossa dell’amministratore delegato rossonero sul mercato è stata quella di rinnovare il contratto a de Jong, costringendo praticamente il Milan ad altri tre anni di pessimo calcio. Attenzione, con questo non vogliamo scaricare tutte le responsabilità sull’olandese, colpevole unicamente di non essere l’uomo giusto al posto giusto. Nella sua lunga carriera l’ex City ha sempre dato il meglio in un centrocampo a 4 con un altro centrale accanto, in modo da essere liberato da responsabilità di impostazione. Peccato che al Milan nessuno se ne sia ancora reso conto.

Bertolacci abituato a giocare in modo diverso
Anche lo stesso Mihajlovic stava per cadere nel trappolone-De Jong, prima di essere salvato dalla prestazione positiva di Montolivo del derby che - ci auguriamo - possa dispensarci in futuro dal rivedere l’olandese a fare il regista.
C’è però un altro ingombrante problema tattico a disturbare i sonni del tecnico serbo: la posizione in campo di Andrea Bertolacci, uno dei pezzi forti della campagna acquisti di Galliani. Per non rendere ancor più difficile la posizione dell’ad nei confronti dei tifosi del Milan, Sinisa è chiamato a risolvere il rebus dell’ex genoano, utilissimo nello scacchiere rossoblu dove però giocava centrale in un centrocampo a quattro (per giunta accanto all’altro neo rossonero Kucka). Appare evidente che Bertolacci da mezzala non renda al meglio, ma mentre per l’azzurro, vista la giovane età, esiste la legittima e concreta speranza di vederlo crescere anche in un ruolo non suo, diversa è la posizione del già anziano De Jong.

Addio Honda, si cerca un trequartista
Last but non least, chiudiamo con l’annosa questione del trequartista. Dopo la scialba e quasi irritante prova di Honda contro l’Inter, pare che finalmente qualcuno a Milanello si sia reso conto dell’inadeguatezza del giapponese, bravo 3-4 partite l’anno ma inaffidabile per un’intera stagione. Di contro c’è un Bonaventura che potrebbe anche giocare in quella posizione ma l’ex atalantino sembra essersi imbastardito tatticamente vista la frequenza con cui gli viene cambiato ruolo (attaccante esterno, trequartista e mezzala). Anche in quella zona di campo sarebbe servito un acquisto prestigioso nell’ultimo mercato perché i due bomber di razza arrivati in estate, Bacca e Luiz Adriano, hanno bisogno di rifornimenti all’altezza. In attesa del prossimo gennaio la speranza è di recuperare in fretta Menez oppure tentare l’inserimento di Balotelli in un tridente che affascina. Basta solo convincere Mihajlovic.