25 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Segreteria Renzi

La sfida di Renzi alla Ue: ritorno a Maastricht con deficit al 2,9% e tasse giù

E' la proposta che il segretario del Pd lancia nel suo libro 'Avanti', in uscita la prossima settimana, di cui 'Il Sole24Ore' pubblica una anticipazione. Così, spiega il leader Dem, saranno disponibili 30 mld in 5 anni per ridurre le tasse

Il segretario del Pd Matteo Renzi nel suo nuovo libro 'Avanti' lancia una sfida alla Ue
Il segretario del Pd Matteo Renzi nel suo nuovo libro 'Avanti' lancia una sfida alla Ue Foto: ANSA/UFFICIO STAMPA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO-TIBERIO BARCHIELLI ANSA

ROMA - Matteo Renzi lancia la sfida all'Ue: ritorno per 5 anni ai parametri di Maastricht con deficit al 2,9%. E' la proposta che il segretario del Pd lancia nel suo libro 'Avanti', in uscita la prossima settimana, di cui 'Il Sole24Ore' pubblica oggi una anticipazione. "Così - spiega Renzi nel libro - avremo a disposizione almeno 30 miliardi per i prossimi 5 anni per ridurre la pressione fiscale e rimodellare le strategie di crescita». Il leader Dem propone uno scambio in Europa: "Noi abbassiamo il debito ma la strada maestra per farlo è la crescita. Quindi abbiamo bisogno di abbassare le tasse». Secondo Renzi "per tornare credibile" l'Europa deve tornare "simbolicamente in tre luoghi fisici: a Ventotene per quel che riguarda gli ideali; a Lisbona per la strategia; a Maastricht per la direzione economica".

Veto al fiscal compact
In particolare per quanto riguarda l'economia, scrive Renzi nel libro, "noi pensiamo che l'Italia debba porre il veto all'introduzione del Fiscal compact nei trattati e stabilire un percorso a lungo termine. Un accordo forte con le istituzioni europee, rinegoziato ogni cinque anni e non ogni cinque mesi. Un accordo in cui l'Italia si impegna a ridurre il rapporto debito/Pil tramite sia una crescita più forte, sia un'operazione sul patrimonio che la Cassa depositi e prestiti e il ministero dell'Economia e delle Finanze hanno già studiato, sebbene debba essere perfezionata; essa potrà essere proposta all'Unione europea solo con un accordo di legislatura e in cambio del via libera al ritorno per almeno cinque anni ai criteri di Maastricht con il deficit al 2,9%.

30 mld per 5 anni per ridurre le tasse
Ciò permetterà al nostro Paese di avere a disposizione una cifra di almeno 30 miliardi di euro per i prossimi cinque anni per ridurre la pressione fiscale e rimodellare le strategie di crescita. La mia proposta è semplice: questo spazio fiscale va utilizzato tutto, e soltanto per la riduzione delle tasse, per continuare l'operazione strutturale iniziata nei mille giorni. A chi legittimamente domanda: 'E perché, se ne sei così convinto, non lo hai fatto prima?' rispondo semplicemente: 'Perché non ce lo potevamo permettere'. Quando siamo arrivati, la parola d'ordine per l'Italia era reputazione». "Questo obiettivo, che porterà il deficit italiano a essere comunque più basso di quello di Francia e Spagna e vedrà un'inversione strutturale della curva debito/Pil, sarà la base della proposta politica del Pd per le prossime elezioni", conclude Renzi.