29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
La crisi ucraina

Renzi non «rottama» la NATO

Il Premier: «Insieme agli altri Paesi del G7 e dell'Unione europea abbiamo concordato una serie di iniziative che riguardano la Russia e che sono note. Come ho più volte ripetuto, rimango convinto che non si può pensare di contrapporsi frontalmente al più grande vicino d'Europa senza valutare le conseguenze». Il Ministro degli Esteri russo, Lavrov: «Rapporti Mogherini più stretti con Kerry che con

ROMA - L'Italia è "al cento per cento" impegnata a sostenere la posizione europea nei confronti della Russia, ma Matteo Renzi invita alla cautela. In una intervista al settimanale cattolico Tempi, i cui contenuti erano stati in larga parte anticipati sabato scorso, il presidente del Consiglio mette in guardia da una escalation nel confronto con Mosca: «Insieme agli altri Paesi del G7 e dell'Unione europea - sottolinea al giornalista che gli chiede dell'agenda politica italiana nei confronti si Russia e Mediterraneo - abbiamo concordato una serie di iniziative che riguardano la Russia e che sono note. Come ho più volte ripetuto, rimango convinto che non si può pensare di contrapporsi frontalmente al più grande vicino d'Europa senza valutare le conseguenze».
«Ma l'Europa - puntualizza il capo del Governo - ha preso una sua posizione e noi siamo al cento per cento impegnati su questa posizione. La situazione è delicata, come si è visto in questi giorni, e per questo occorre insieme fermezza ed equilibrio per evitare guai peggiori».

Lavrov: Rapporti Mogherini più stretti con Kerry che con me - Federica Mogherini avrebbe «rapporti molto più stretti» con John Kerry che con il collega russo Sergey Lavrov. Così lo stesso capo della diplomazia russa ha commentato le passate polemiche, scatenate dai Paesi baltici, che volevano affossare la sua candidatura a «lady Pesc».
Mogherini, candidata ufficiale dell'Italia al posto di Alto rappresentante Ue per la politica estera e la sicurezza (Pesc) aveva compiuto un viaggio a Kiev e a Mosca nella prima metà di luglio. La cordialità con cui il capo della diplomazia italiana era stata accolta a Mosca, era stata subito fraintesa da alcuni esponenti politici dei Paesi baltici. «Io con Federica mi sono visto solo una volta quando venne a Mosca, e poi non ci siamo più incontrati» ha proseguito Lavrov.

Vogliamo un'Europa forte e indipendente - «Alcune volte mi ha chiamato al telefono, esprimendo preoccupazione per quanto stava avvenendo in Ucraina e voleva il mio parere. L'ho fatto. Io non direi che tra noi ci siano rapporti stretti. Mi sembra che rapporti molto più stretti li abbia con John Kerry: lui non corre per nessun posto da voi?», ha aggiunto Lavrov con un sorriso. «E' una questione dell'Unione Europea» ha poi sottolineato, aggiungendo, che non è una questione che gli compete quella della candidatura della Mogherini: «Nostro interesse è che l'Unione europea sia forte e indipendente».
Peraltro in Russia, avevano avuto significativa risonanza sui media, le dichiarazioni della Mogherini del 24 luglio da Sarajevo: quando l'Italia, presidente di turno dell'Unione europea, aveva confermato il suo sostegno per ulteriori sanzioni contro la Russia per il comportamento tenuto nella crisi in Ucraina. «Noi abbiamo deciso in modo unanime di continuare a esercitare pressioni ed allargare la lista di persone e aziende sanzionabili», aveva detto Mogherini in quell'occasione.