2 maggio 2024
Aggiornato 14:30
Europee 2014

Sempre e comunque Renzi

Il Premier intervistato su RTL: «Da lunedì non cambia niente per il governo italiano, rimane pari pari quello di ora, invece cambia l'Europa, per questo dico ai cittadini: aiutateci a cambiare l'Europa. Italia merita di più di urla e vaffa, politici non uguali».

ROMA - «Purtroppo o per fortuna, anche se il Pd arrivasse primo alle europee, ipotesi alla quale credo perché se siamo il primo partito è più forte la nostra forza a livello di Europa, non cambierebbe niente, neanche in positivo, per me».
Così Matteo Renzi intervistato su Rtl. Il Presidente del Consiglio ha sottolineato che «non è che quella legittimazione che deriva dalle elezioni arriva dalle elezioni europee».
Rivendicando la «legittimità costituzionale» del proprio incarico, perché «in Italia il Presidente del consiglio è eletto dal Parlamento», Renzi, che è andato a Palazzo Chigi senza passare dalle urne, ha però sottolineato che «è chiaro che questo non avrà mai il lasciapassare delle elezioni finché non si va alle elezioni politiche».
«Da lunedì non cambia niente per il governo italiano, rimane pari pari quello di ora, invece cambia l'Europa, per questo dico ai cittadini: aiutateci a cambiare l'Europa».

POLITICI NON TUTTI UGUALI - «Sto combattendo come un pazzo, come un leone contro chi vi dice che l'Italia non ce la farà, che la democrazia è morta, la Repubblica è finita, l'Italia non ha chance. Chi vi dice che i politici sono tutti uguali consente ai politici ladri di acquattarsi e continuare a fare quello che ha sempre fatto».
«Quelli che rubano vanno mandati a casa, a loro va dato il daspo, e bisogna avere il coraggio di dire che ci sono politici onesti».
Renzi ha ricordato il caso dell'autorizzazione parlamentare all'arresto di Francantonio Genovese: «Nel mio partito qualcuno ha detto: 'ma non si potrebbe...'. Io ho detto: la legge è uguale per tutti».

PRIORITÀ A EDILIZIA SCOLASTICA - «A me piacerebbe parlare di progetto culturale, palestre, da padre e genitore ho la preoccupazione di dove lasci i tuoi figli tante ore, ma da Presidente del consiglio penso che non si possa non iniziare dall'edilizia scolastica».
Il premier ha esordito ripetendo lo slogan dell'emittente radiofonica: «Rtl è anche mia». Poi ha aggiunto: «Devo essere sincero, ho ricevuto un sms stamattina di Paolo, mio compagno di banco a scuola, che mi ha detto: Se non dici 'Rtl è anche mia sei un poveretto': mi ha suggerito come abbiamo già fatto ai tempi del liceo...».