1 maggio 2024
Aggiornato 01:30
Immigrazione

Migranti, Macron sfida l'UE: «Hotspot in Libia da questa estate con o senza il vostro aiuto»

Il presidente francese ha annunciato la costruzione di hotspot per migranti sulle coste libiche al fine di limitare i flussi migratori verso la Francia e lancia all'UE una vera e propria sfida

Il presidente francese annuncia la costruzione di hotspot in Libia.
Il presidente francese annuncia la costruzione di hotspot in Libia. Foto: ANSA/ EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON ANSA

PARIGI - L'annuncio di Emmanuel Macron sciocca l'Unione europea. Il presidente francese ha annunciato in queste ore che intende realizzare degli hotspot per migranti in Libia entro questa estate e intende farlo, ha detto, con o senza l'Europa. Macron è alla ricerca del consenso perduto (da quando è stato eletto all'Eliseo la popolarità è rapidamente scemata) e questo annuncio sembra a tutti gli effetti un altro passo in avanti della campagna di Libia del presidente francese. Solo due giorni fa aveva riunito nei pressi di Parigi il premier libico Fayez Serraj e il generale Khalifa Haftar. L'inquilino dell'Eliseo vuole limitare il flusso migratorio ai rifugiati e fermare l'arrivo dei migranti economici in Francia. Anche per questa via passa la sua sopravvivenza politica in patria.

L'aut aut all'UE della Francia di Macron
«La Francia creerà in Libia da quest'estate degli hotspot», dei centri per aspiranti richiedenti asilo, ha annunciato Macron a margine di una visita al centro d'accoglienza per rifugiati di Orléans. «L'idea è di creare hotspot in modo da evitare che delle persone si assumano folli rischi anche se non sono idonee all'asilo. Andremo a cercare la gente» prima che sbarchi in Europa, ha affermato. «Conto di farlo da questa estate» e la Francia si muoverà con, o senza l'Europa. Il presidente arrivato all'Eliseo sulle note dell'Inno alla gioia, l'inno europeo, non ha precisato come intenda procedere e cosa intenda quando dice che lo farà «con o senza l'Europa».

La Libia chiede aiuto all'Italia
Non si sa se il primo ministro libico riconosciuto dall'Onu e l'uomo forte di Tripoli abbiano sottoscritto il progetto di creare dei centri per «filtrare» i migranti che dalle coste libiche partono alla volta dell'Ue, sbarcando essenzialmente nei porti sulle coste italiane. Ma già i due, che al vertice francese hanno promesso un cessate il fuoco, oggi sono tornati a litigare per mezzo stampa. Haftar in una intervista a France 24 ha accusato infatti al-Sarraj di non «avere alcuna autorità a Tripoli» e di essere un «fanfarone». Dopo l'incontro Con al Sarra,j ieri a Roma, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha rivelato che il premier libico ha chiesto al governo italiano un «sostegno tecnico con unità navali italiane nel comune contrasto al traffico di esseri umani da svolgersi in acque libiche» e il governo italiano sta valutando questa opzione.

Sui passi di Mitterand
Gentiloni ha ringraziato la Francia e Macron per l'incontro e ha sottolineato che «non sarà un percorso semplice, ma siamo fiduciosi che lavorando tutti insieme si possano ottener risultati». Se sul dossier migranti dopo il 'no' francese all'apertura dei suoi porti per alleviare l'emergenza italiana il coordinamento con Roma e Bruxelles è tutto da verificare, un altro fronte aperto da Macron alimenta tensioni con l'Italia, quello della decisione di nazionalizzare Stx, la società di cui Fincantieri ha acquisito il controllo con il 66,6%, che l'Eliseo. «Mi sembra che i francesi si stiano avvitando su se stessi e che Macron ripeta gli stessi primi passi di Mitterand quando nazionalizzò tutto, per poi tornare indietro un anno dopo», ha commentato viceministro degli Affari Esteri Mario Giro, contattato da Askanews.