19 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Immigrazione

Matteo Salvini: «Pronto a incontrare Ministro Lamorgese»

Il Segretario della Lega: «Per il bene dell'Italia e degli Italiani io mi confronto con chiunque e, se richiesto, faccio proposte e do consigli. Bene fondi a sindaci, Viminale ascolti Lega su immigrazione»

Il leader della Lega, Matteo Salvini
Il leader della Lega, Matteo Salvini Foto: Angelo Carconi ANSA

«Certo che sono pronto a incontrare la ministra Luciana Lamorgese», afferma ad Affaritaliani.it il segretario della Lega Matteo Salvini, alla luce degli ultimi dati sugli sbarchi di migranti in Italia che, al 13 agosto, risultano 32.806, più del doppio dell'anno scorso e otto volte in più rispetto al 2019.

«Per il bene dell'Italia e degli Italiani io mi confronto con chiunque e, se richiesto, faccio proposte e do consigli. Far sbarcare migliaia di immigrati, senza controlli, senza limiti e senza garanzie sanitarie, non è saggio. Fermare gli sbarchi e contrastare gli scafisti si può fare, io da ministro l'ho dimostrato rendendo possibile il crollo degli arrivi del 79,6% e diminuendo anche le tragedie: -95% di cadaveri recuperati nel Mediterraneo centrale, -55,3% di presunti dispersi in mare. Il giudice di Catania ha anche riconosciuto che l'ho fatto rispettando leggi e diritti di tutti», conclude l'ex responsabile del Viminale e leader del Carroccio.

«Bene fondi a sindaci, Viminale ascolti Lega su immigrazione»

«Mentre a sinistra e tra i 5Stelle qualcuno vorrebbe liberalizzare la droga, il Viminale conferma il buon lavoro fatto dalla Lega e mette a disposizione 65 milioni in un triennio per il contrasto allo spaccio e aumentare la sicurezza dei Comuni. In particolare, ci sono 15 milioni ad hoc per combattere i pusher e altri 46,8 destinati ai sindaci che potranno investire in telecamere, assunzioni, riqualificazione dei quartieri. Sono scelte fortemente caldeggiate dal sottosegretario all'Interno con delega alla Pubblica Sicurezza Nicola Molteni. A questo si aggiungono altri fondi per scuole sicure e spiagge sicure. Ci auguriamo che il ministro Lamorgese possa raccogliere i nostri suggerimenti anche sul fronte immigrazione». Lo afferma il leader della Lega commentando le circolari sulla sicurezza urbana che ricalcano quanto fatto dal ministero dell'Interno durante il Conte I.

Calderoli: «Letta pro ius soli è lo stesso che lavorava con Arabia-Cina?»

«Nei suoi sette anni di esilio volontario a Parigi, esilio indubbiamente dorato, Enrico Letta tra le altre cose ha fondato la società di mediazione Equanim , mediatrice nell'accordo Veolia Suez, ha poi diretto per quattro anni la «Publicis», un colosso pubblicitario con stretti rapporti con l'Arabia Saudita e ha poi ricevuto un incarico dai cinesi di ToJoy per l'apertura di nuove occasioni di mercato delle imprese cinesi in Europa. E chi ci vuole dare delle continue presunte lezioni sui diritti è lo stesso Letta che ha avuto tutti questi incarichi con regimi come l'Arabia o la Cina? È un omonimo quello che ha avuto questi incarichi o è proprio il Letta segretario del PD quello che propone lo ius soli, che in passato ho avuto l'onore e l'onere di affondare in Senato e che anche oggi non avrà mai i numeri per farlo approvare?». Lo afferma il senatore Roberto Calderoli, vice presidente del Senato.

«È sempre lo stesso Letta o è un omonimo quello che spinge per la legge Zan che non hanno mai voluto approvare con i governi di centrosinistra e mai riusciranno a far passare la Senato con un Esecutivo di larghe intese per necessità? Povero Letta come ne fa una la sbaglia, compresa la sua candidatura alle suppletive. Perché non ragiona su come questi suoi molteplici incarichi appaiano in netto conflitto di interessi verso il nostro Paese e soprattutto non ragiona sull'opportunità di dimettersi dalla segreteria del PD prima che a costringerlo a mollare siano gli elettori? Tanto dopo il risultato delle prossime elezioni amministrative e suppletive alle fine sarà così, dovrà dimettersi a furor di popolo. Enrico stai sereno, te lo si dice per la seconda volta», conclude Calderoli.