Hollande e Merkel a Mosca: ore cruciali per Kiev
Il vero nodo della 51esima Conferenza Internazionale sulla Sicurezza è come risolvere la crisi ucraina e rafforzare la sicurezza euro-atlantica. La linea ferma del presidente Ischinger
MONACO - Come rafforzare la sicurezza euro-atlantica alla luce della crisi ucraina? In queste ore 400 tra leader politici, esperti e rappresentanti del mondo militare e industriale di tutto il mondo sono seduti al tavolo della 51esima Conferenza Internazionale sulla Sicurezza di Monaco per cercare di capirlo. Al centro dei colloqui ci sono anche gli altri due temi spinosi, Medio Oriente e nucleare, ma l'Europa trema perché la guerra, ormai, ce l'ha alle porte e deve decidere come muoversi. La preoccupazione maggiore per il presidente della Conferenza, Wolfgang Ischinger, è soltanto una: come stabilizzare l'Ucraina senza stare al gioco di Putin. Il rifiuto di Mosca ad attuare l'accordo di Minsk potrebbe portare i Paesi occidentali a non avere altra scelta che fornire supporto, anche logistico, a Kiev per difendersi, e «Mosca deve essere pienamente consapevole della responsabilità che avrebbe».
LA STRATEGIA DEL «TIT-FOR-TAT» - Per la prima volta da decenni bombardieri strategici russi si stanno avvicinando con regolarità allo spazio aereo europeo: ad oggi, sono oltre 40 gli incontri ravvicinati militari tra Russia e Occidente dopo l'annessione della Crimea, di cui 11 considerati incidenti molto gravi e particolarmente provocatori. «Alcuni in Occidente – spiega Ischinger – propongono che la NATO risponda a questo comportamento aggressivo secondo la regola del "tit-for-tat" (una piccola ripercussione a fronte di una piccola provocazione, ndr), ad esempio il dispiegamento di aerei con capacità nucleare ai confini orientali». Ma una tale risposta sarebbe «pericolosa, irresponsabile e controproducente». Il rischio di escalation nucleare potrebbe essere oggi superiore rispetto ai tempi della Guerra Fredda.
COSA FARE PER STABILIZZARE L'UCRAINA - Cosa fare dunque? «Per cominciare, dovremmo proporre a Mosca di concordare alcuni punti fermi di trasparenza militare e moderazione. Allo stesso tempo, possiamo e dobbiamo fare molto di più che pubblicare fatti e cifre, e contrastare le false dichiarazioni della Russia». Il segretario generale dell'Osce ha denunciato apertamente l'impossibilità di fornire un resoconto sufficientemente esauriente di ciò che sta accadendo in Ucraina orientale perché i separatisti impediscono agli agenti di muoversi liberamente. «Soprattutto, però – prosegue Ischinger – la nostra sfida principale è quella di sostenere e stabilizzare l'Ucraina, vittima del nuovo revisionismo russo. Mentre i separatisti ricevono armi e addestramento da Mosca, l'esercito ucraino è sostanzialmente lasciato solo».
AIUTI SÌ, MA NON MILITARI - Kiev ha bisogno di sostegno per sopravvivere: è questo il punto di vista che verrà portato avanti a Monaco dai padroni di casa. «Se non vogliamo che la strategia di annessione del Donbass abbia successo, dobbiamo fare in modo che l'Ucraina abbia una buona possibilità di sopravvivere, militarmente e finanziariamente. Questo dipenderà dalla capacità di Kiev di evitare un tracollo finanziario ed economico da una parte e la sconfitta militare in Ucraina orientale dall'altro. Ma senza un aiuto esterno non sarà possibile». Kiev ha bisogno di un migliore e più sofisticato equipaggiamento militare per difendersi. Tuttavia, «la NATO non dovrebbe fornire aiuti militari perché questo offrirebbe alla Russia il pretesto di sostenere ancora una volta che la strategia di allargamento dell'Alleanza Atlantica è la fonte di tutti i mali». L'Occidente ha bisogno di rimanere unito nel rafforzamento, se necessario, delle sanzioni. «Speriamo che la Russia inizi a capire che un conflitto estenuante danneggerebbe i suoi interessi a lungo termine. E che venga il giorno in cui tutti comprendano che la costruzione di una comunità di sicurezza euro-atlantica e uno spazio economico comune sono state buona idea».