Petrolio, accordo Opec per tagliare la produzione. Ma il Messico minaccia l'intesa
Prevista una minore produzione a maggio e giugno di circa 10 milioni di barili al giorno. Si attende l'ok del Paese centramericano per il via libera definitivo

MILANO - Dopo settimane di trattative e litigi, i maggiori esportatori mondiali di petrolio si sono accordati su un gigantesco taglio all'offerta, di portata storica per cercare di bilanciare il crollo di domanda causato dalla pandemia di Coronavirus. Nell'immediato stringeranno i rubinetti fino a ridurre dell'equivalente di 10 milioni di barili al giorno l'offerta, dalle settimane a venire e sui mesi di maggio e giugno. Successivamente, secondo quanto riferito da diversi delegati del vertice Opec Plus - la versione allargata agli esportatori non aderenti al cartello - la stretta si ridurrà a 6 milioni di barili equivalenti e andrà avanti fino all'aprile del 2022.
Paradossalmente, la reazione sui mercati non è stata di spinta al rialzo dei prezzi, che anzi hanno chiuso la seduta in forte calo. Forse a questo ha contribuito il fatto che in precedenza alcune speculazioni di stampa avevano ipotizzato un improbabile taglio da 20 milioni di barili al giorno. La succesiva delusione per un taglio di «soli» 10 milioni di barili, che pure è il maggiore mai deciso, potrebbe aver provocato il testacoda dei prezzi.
Negli scambi dell'after hours, il barile di West Texas Intermediate, che era arrivato a aumentare del 12%, ha segnato invece un meno 7,5% a 23,19 dollari. Il Brent un meno 2,6% a 31,98 dollari.
Il Messico minaccia l'intesa
E fino all'ultimo è rimasta una incognita sulle barricate sollevate dal Messico, che ritenendo eccessivo il taglio a lui assegnato (400 milioni di barili) ha cercato di bloccare l'intesa. I due player chiave sono stati Arabia Saudita e Russia, le cui precedenti dispute avevano fatto precipitare la situazione, saltare i precedenti accordi e contribuito al collasso dei prezzi. Ora Riad sia accollerà un taglio di 3,3 milioni di barili, rispetto i livelli attuali, la Russia di 2 milioni di barili. Il Messico lamenta che questi tagli partono dai livelli cui sono risaliti rapidamente dopo il venir meno degli accordi nelle scorse settimane.
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