19 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Rinnovo degli statali

Contratto statali, chiuso l'accordo a pochi giorni dal voto referendario

L'accordo tra Governo e sindacati per il rinnovo dei contratti pubblici prevede "aumenti medi" lordi mensili di 85 euro. Ma non è detto che gli incrementi saranno uguali per tutti e alcuni lavoratori potrebbero perdere il bonus fiscale

ROMA – È la volta buona per i dipendenti pubblici. Dopo sette anni è arrivata la tanto sospirata firma per il rinnovo del contratto degli statali, che prevede un aumento medio lordo di 85 euro al mese. A pochi giorni dal voto referendario – guarda caso – i dipendenti pubblici possono tirare finalmente un sospiro di sollievo. Ma gli aumenti, come avverte il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia, non saranno uguali per tutti.

Aumenti medi lordi mensili di 85 euro
L'accordo tra Governo e sindacati per il rinnovo dei contratti pubblici prevede «aumenti medi» lordi mensili di 85 euro. Lo ha sottolineato il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, incontrando i giornalisti al termine del confronto con i sindacati. Madia ha aggiunto che il Governo si è impegnato per il triennio 2016-2018, dunque anche mettendo risorse aggiuntive nella prossima legge di Stabilità, per un ammontare complessivo pari a poco meno di 5 miliardi di euro.

Gli aumenti non saranno uguali per tutti
Madia ha insistito molto «sull'aggettivo medio», in quanto si tratta di un calcolo legato al rapporto tra il numero di dipendenti pubblici (circa 3,3 milioni) e le risorse stanziate nella precedente e attuale legge di stabilità. In ogni caso, ha aggiunto il ministro della Funzione pubblica, ci sarà «maggiore sostegno a chi ha sofferto di più la crisi» e, quindi, «non è detto che gli aumenti saranno uguali per tutti».Sul possibile intreccio tra gli aumenti medi di 85 euro e il bonus fiscale degli 80 euro, Madia ha ricordato che il bonus è attualmente percepito da un lavoratore pubblico su quattro (tra 800 e 900mila dipendenti).

Alcuni lavoratori potranno perdere il bonus fiscale
Rispetto a questa platea «ci potranno essere meno di 200mila lavoratori» che potrebbero non percepire più il bonus per effetto del superamento della soglia di reddito. Per questi lavoratori, ha assicurato Madia, varrà «uno specifico principio di maggiore sostegno» per evitare che vengano penalizzati. La soluzione sarà individuata nella contrattazione di secondo livello nei singoli comparti. Dopo la firma dell'accordo quadro con i sindacati «ci sarà una verifica nella conferenza Stato-Regioni» per rispettare la recente sentenza della Corte Costituzionale. Sui tempi Madia non ha indicato date, ma ha precisato che solo dopo questa verifica ci sarà l'atto di indirizzo per poter dare avvio alla stagione negoziale nei singoli comparti (da 11 sono passati a quattro).