Draghi: l'Euro non si tocca
L'acquisto di titoli di Stato è «una delle opzioni» possibili nel caso in cui la Bce dovesse decidere misure straordinarie supplementari, contro i rischi dovuti ad un periodo eccessivamente lungo di bassa inflazione. Lo ha affermato il presidente della Bce, Mario Draghi, durante un'audizione al Parlamento europeo.
BRUXELLES - L'acquisto di titoli di Stato è «una delle opzioni» possibili nel caso in cui la Bce dovesse decidere misure straordinarie supplementari, contro i rischi dovuti ad un periodo eccessivamente lungo di bassa inflazione. Lo ha affermato il presidente della Bce, Mario Draghi, durante un'audizione al Parlamento europeo.
ACQUISTEREMO TITOLI DI STATO: L'EURO NON SI TOCCA - «L'euro è irreversibile e la Bce farà tutto quel che serve, nell'ambito del suo mandato per preservarlo", ha affermato il presidente della Bce, Mario Draghi, durante una audizione al Parlamento europeo, rispondendo ad un parlamentare del Movimento 5 Stelle, Marco Zanni, che lo aveva interpellato sull'ipotesi di tenere un referendum sulla permanenza nell'euro.
NESSUNO LASCIA L'EUROZONA - Zanni gli aveva poi chiesto se la Bce non ritenesse «giusto e democratico colmare il vuoto legislativo» sulla mancanza di procedure di uscita dall'euro. «Alla Bce - ha risposto Draghi - non abbiamo poteri legislativi ed è comunemente ritenuto che abbiamo già abbastanza poteri». Ad ogni modo «per quanto riguarda la Bce l'euro è irreversibile e la Bce farà tutto quel che serve, nel suo mandato» per preservarlo.
DATI NEGATIVI - La disoccupazione nell'area euro è a livelli «inaccettabilmente alti» e per i giovani è a valori «socialmente inaccettabili», ha affermato il presidente della Bce, Mario Draghi: «Siamo tutti d'accordo sul fatto che l'area euro debba crescere di più». Tuttavia Draghi ha contestato che la mancata crescita sia dovuta all'euro stesso. «Se guardiamo agli ultimi dati trimestrali vediamo che 14 paesi mostrano tassi di crescita, tra il 2 e il 4 per cento su base annua. Due paesi sono in recessione - ha notato il capo della Bce - e due sono in stagnazione».
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