19 marzo 2024
Aggiornato 10:30
CALcio | Nazionale

Rossoneri sconfitti a Napoli: il coraggio dei giovani non basta al Milan

Contro il Napoli, il Milan complessivamente ha dato una buona dimostrazione di coraggio, facendo la partita per lunghi tratti del match. Eppure è proprio in questo modo che ha mostrato impudicamente agli occhi del mondo tutti i limiti oggettivi di una squadra incapace di costruire qualcosa di vagamente pericoloso per gli avversari.

Montolivo cerca di contrastare il napoletano Hamsik
Montolivo cerca di contrastare il napoletano Hamsik Foto: ANSA

DONNARUMMA - Torna a vestire i panni di Superman in almeno 3 occasioni, proprio in quello stadio che continua a fischiarlo tenendo fede al proverbio secondo cui nessuno è profeta in patria. Fenomeno assoluto da preservare perchè attorno a lui sarà possibile costruire il Milan del futuro. 7

MUSACCHIO - Balla come tutti i suoi compagni di reparto e al cospetto di un attacco come quello del Napoli può capitare. Per di più dalla sua parte può contare solo su Borini che difensore non è, gravato peraltro da un giallo dopo pochi minuti. Tutto questo naturalmente non può rappresentare un alibi per un difensore del suo spessore. 5,5

BONUCCI - Passo indietro rispetto a quanto mostrato con coraggio ed orgoglio in maglia azzurra. Straordinario un suo recupero al quarto d’ora del primo tempo, ma dal capitano del Milan ci si deve aspettare molto di più. 5,5

ROMAGNOLI - Si macchia del ritardo nell’uscita dal fuorigioco che consente ad Insigne di timbrare il cartellino per la rete del vantaggio partenopeo. Poi però è il difensore più attento, sicuro ed autorevole del Milan, sia in chiusura che in ripartenza. E dal suo sinistro parte pure il pallone che regala il gol della bandiera nel finale. Secondo gol consecutivo del difensore di Anzio. 6,5

BORINI - Decisamente a disagio, molto più delle altre volte, nell’ingrato ruolo di esterno basso - quasi terzino - a copertura di Insigne e Mario Rui. Becca un cartellino giallo in avvio che ne limita decisamente le scorribande e soprattutto le entrate. 5

KESSIE’ - Ancora sotto shock per l’estromissione dai mondiali della sua Costa D’Avorio, tenta di riprendersi la scena con la solita energia. Stavolta però la benzina finisce prima del previsto e lo costringe ad una partita faticosa e inconcludente. 5,5

MONTOLIVO - Uno dei migliori per larghi tratti dell’incontro, almeno fino a quando, nei minuti finali mostra tutti i limiti di una condizione ancora approssimativa, segnata dai tanti infortuni. Una cosa è certa, almeno fino a quando Biglia non sarà tornato il regista che tutti conosciamo, l’ex capitano del Milan è uno su cui si può fare affidamento. 6

BONAVENTURA - Che tristezza vedere Jack in queste condizioni fisiche, tecniche e caratteriali. Costretto da mister Montella ad un lavoro a tutta fascia, che naturalmente non può reggere visto che è reduce da un fastidioso infortunio, si nasconde per tutto il primo tempo. Nella ripresa tira fuori la testa dal sacco, ma riesce solo ad incartarsi ogni volta che prende palla, senza mai una giocata o un’intuizione degna del calciatore che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare. 5

LOCATELLI - Bravo Manuel. Anche lui mandato da Montella ad agire in territori inesplorati, ci mette garra, impegno e dedizione. La qualità non sempre prende il sopravvento nelle sue giocate, ma stiamo sempre parlando di un ragazzino del 1998. Questa partita contro i fenomeni del Napoli comunque ha attestato che Locatelli con i grandi ci può stare. Eccome se ci può stare. 6

SUSO - Esce alla fine del primo tempo per un problemino fisico dopo essere stato - come al solito - l’unico promotore delle timide offensive rossonere. Pecca però di egoismo in almeno un paio di occasioni quando, anzichè tirare da fuori e male, avrebbe fatto meglio a servire in mezzo Kalinic e Bonaventura lesti a prendere posizione in area. 6

KALINIC - Indispettito da Suso che nel primo tempo lo ignora almeno un paio di volte, si defila definitivamente nella ripresa quando attorno a lui inizia a giocare Andrè Silva. A dimostrazione che il croato ha bisogno di spazio e solitudine lì davanti. Altro che 3-5-2. 4,5

ANDRÈ SILVA -  Entra al posto di Suso, anche se con mansioni del tutto diverse. Il principale ostacolo per il portoghese però, non sono tanto i difensori napoletani, quanto l’incomunicabilità con il compagno di reparto croato. Altro aspetto su cui Montella dovrà lavorare sodo. 5,5

BIGLIA - s.v.

ABATE - s.v.

MONTELLA - La differenza più evidente tra le due squadre non è la differente qualità delle rose, ma una sola parola che fa tutta la differenza del mondo: organizzazione. Dopo quasi 5 mesi di lavoro, Montella ancora non è stato capace di offrire ai suoi ragazzi uno straccio di spartito da eseguire, si continua a vivere ai confini dell’improvvisazione, trascinati dall’emotività del momento e sballottati qua e là dalle ondate delle varie partite. La verità è che il Milan non è una squadra costruita male, meriterebbe solo di essere allenata meglio. 4