Milan, una rivincita attesa 5 anni
La superlativa vittoria dei rossoneri contro la Juventus rilancia le ambizioni del Milan in campionato, suggellando l’ottimo lavoro di Montella, dei suoi ragazzi e perfino di Galliani. E poi c’è quell’errore arbitrale sul gol di Pjanic che aumenta la goduria dei tifosi ancora feriti dalla drammatica notte del gol di Muntari.
MILANO - Dopo la vittoria conquistata contro l’invincibile Juventus dell’ex Massimiliano Allegri, quasi quasi viene voglia anche ai tifosi rossoneri di parlare di arbitri e guardialinee. Quattro anni e mezzo sono passati da quel maledetto 25 febbraio 2012, un lunghissimo periodo di sofferenza, rimuginii torbidi, cupe dissolvenze su quella notte che avrebbe potuto regalare il diciannovesimo scudetto al Milan e che invece frenò i sogni di gloria dei rossoneri, dando il via alla cavalcata trionfale della Juventus di Conte e dei cinque scudetti consecutivi.
Non che la gravità dell’errore di Rizzoli, Cariolato e Massa sul gol di Pjanic possa essere minimamente paragonata a quella della rete non convalidata a Muntari, ma almeno oggi anche alla Juventus hanno qualcosa di cui lamentarsi.
La vittoria di tutti
Sviste arbitrali a parte, la vittoria contro i pentacampioni d’Italia ha rappresentato per tutti i milanisti la serata sei sogni, la notte che ribadisce il diritto di cittadinanza di questo Milan nell’olimpo delle grandi e che rilancia le ambizioni rossonere per un posto nella prossima Champions League. È stato il successo di Galliani, visto esultare in tribuna quasi come al gol di Guglielminpietro a Perugia nel 1999. Ovviamente è stato il trionfo di Montella, bravo a dare un gioco a questa squadra, a mettere tutti i pezzi del puzzle al posto giusto, a restituire coraggio, orgoglio e dignità ad un gruppo di giocatori sfiancato e depresso da troppi anni vissuti ai margini.
La nemesi
E dulcis in fundo è stata la vittoria dei giovani rossoneri, i veri protagonisti del sogno berlusconiano: Gianluigi Donnarumma, preso a scarpate in testa da Pjanic e malgrado tutto abile a volare all’incrocio del pali al minuto 95’ per togliere dal sacco la palla avvelenata di Khedira che avrebbe potuto regalare il possibile pareggio alla Juventus; Alessio Romagnoli, totem invincibile e insuperabile della rocciosa retroguardia rossonera, bravo a mettere guinzaglio e museruola (in coppia con Gabriel Paletta) al killer Higuain; e per finire Manuel Locatelli, al suo secondo gol in serie A scagliato con una potenza e una precisione sensazionale alle spalle di Gianluigi Buffon, proprio colui che quattro anni e mezzo fa non vide la palla di Muntari dentro di un metro.
Oggi si che possimo davvero dire: giustizia è fatta!
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