Rossi-Marquez, la guerra è finita. Ma Lorenzo...
La stretta di mano che Valentino ha offerto al suo grande rivale, dopo averlo battuto in casa, chiude una delle pagine più brutte della storia del motociclismo. In compenso, con il suo compagno di squadra, la tensione resta alta

BARCELLONA – L'immagine che resterà più impressa di questo Gran Premio di Catalogna non è l'irresistibile rimonta di Valentino Rossi nei primi giri, non è il duello finale all'arma bianca con Marc Marquez, non è il Dottore che taglia il traguardo vincitore per la decima volta (un record assoluto) a Barcellona. L'impresa più grande, infatti, almeno dal punto di vista umano, è quella che il tavulliese ha compiuto a motori spenti, nel parco chiuso. Quando, al termine di un weekend di gara tragico, che ha segnato profondamente l'anima di tutti i piloti, Rossi si è confermato un campione anche fuori pista. Porgendo all'ex nemico pubblico numero uno una mano da stringere, per seppellire, finalmente, quella maledetta ascia di guerra. «Quando accadono cose come l'incidente di Salom, tutto il resto si trasforma in una quisquilia – ha raccontato Vale in conferenza stampa – E quella era la cosa giusta da fare. Era dalla notte scorsa che pensavo a un modo per abbassare i toni. Il nostro è un grande sport, ma è anche pericoloso ed è il rispetto tra noi piloti che ci aiuta a restare tranquilli e concentrati. Spero che questo gesto ci aiuterà a migliorare il nostro rapporto». A queste parole, Marc risponde dandogli una pacca sulla spalla. E dalla platea dei giornalisti parte un applauso liberatorio.
Il miglior Vale: lo dicono anche gli spagnoli
Di fronte a una dimostrazione di signorilità come questa, Marquez non può che adeguarsi: «Sono contento di avergli stretto la mano – ammette – Questo è stato un weekend molto triste e difficile per la MotoGP. Ma stamattina, con il minuto di silenzio in onore di Luis, è tornata l'atmosfera di una famiglia. Tutti noi abbiamo dedicato a lui la corsa e i tifosi sulle tribune hanno sostenuto ogni pilota con rispetto». Lo stesso rispetto che i due spagnoli, beffati ancora una volta in casa, devono tributare alla superiorità sportiva dimostrata da Valentino: «Da quando corro in MotoGP, non l'ho mai visto così forte – prosegue Magic Marc – Lo è di più dell'anno scorso e devo fare attenzione, perché è ad un livello altissimo». «Una cosa sono le differenze di opinione, un'altra ammettere il suo talento, la sua velocità, la sua voglia di migliorare e la sua capacità di continuare a lottare con compagni di squadra molto più giovani come noi – gli fa eco Jorge Lorenzo – È un grande esempio, uno stimolo a proseguire la carriera tanto a lungo come lui».
Nessun perdono per Jorge
Nonostante queste parole, nonostante la tregua con Marquez, però, la tensione tra i due lati del box Yamaha resta altissima. Il rapporto con Lorenzo, ancor più di quello con il rivale della Honda, sembra definitivamente compromesso. «La situazione è diversa – chiarisce Rossi – A inizio anno non pensavo che non ci saremmo più parlati o salutati. Ma, da quando sono tornato alla Yamaha, sono sempre stato io ad avvicinarmi e a chiedergli come stava. Stavolta mi sarei aspettato che fosse lui a fare la prima mossa, ma non è successo. Chiedete a lui il perché». La risposta di Jorge? «Preferisco evitare nuove polemiche».
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