Milan, Bacca: il futuro è deciso
Sempre più evidenti i segnali di nervosismo dell’attaccante colombiano il cui futuro lontano dal Milan pare ormai deciso. Per la sua sostituzione si annuncia un testa a testa tutto italiano tra il genoano Pavoletti e lo juventino Zaza. E poi c’è sempre Ibrahimovic…
MILANO - Che gli umori di Carlos Bacca siano notoriamente volubili è un fatto acclarato. Specialmente nelle ultime settimane, da quando cioè Sinisa Mihajlovic è stato sostituito alla guida tecnica da Cristian Brocchi, il centravanti colombiano è sembrato spesso e volentieri preda di momenti di sconforto e di rabbia. Alternati - per fortuna - ad attimi di gioia, amore e passione rossonera, condivisi sui canali social dell’attaccante rossonero.
È certo che il cambio di allenatore abbia lasciato insoddisfatti parecchi calciatori del Milan, e non per sfiducia nei confronti del neo tecnico milanista, quanto per la fine di quell’armonia con il mister serbo raggiunta a fatica dopo mesi e mesi di lavoro.
Il più utilizzato
L’esplosione di nervosismo di Carlos Bacca al momento della sostituzione durante Milan-Carpi, oggettivamente immotivata visto il rendimento del centravanti rossonero in quel match e soprattutto alla luce dei 3.364 minuti in campo che ne fanno il giocatore già utilizzato della rosa, è stato un pericoloso campanello d’allarme dello stato di malessere covato dall’attaccante. Elemento significativo, soprattutto se rapportato alla qualità delle ultime prestazioni del bomber dei Cafeteros.
19 reti e tanta insoddisfazione
È pur vero però che con il gol realizzato su rigore a Bologna, rete da 3 punti come spesso accaduto in stagione, Bacca è arrivato alla diciassettesima segnatura in campionato (19 complessive contando anche le due in Coppa Italia). Non tantissimo per un attaccante di razza con il suo pedigree, ma nemmeno poco alla luce delle oggettive difficoltà di manovra palesate durante l’anno dal Milan.
Numero di gol segnati a parte, il numero 70 rossonero non sembra per nulla contento dell’atmosfera che si respira a Milanello e ormai anche i suoi malcelati tentativi di nasconderlo ne sono una testimonianza.
I misteri sul domani
Le sue parole al termine del risicato quanto inutile successo sul campo del Bologna hanno alimentato voci e congetture su un futuro che a questo punto appare sempre più lontano dall’Italia: «Non so cosa succederà domani, io penso al presente».
Il problema vero del Milan, e anche di Carlos Bacca, è che il presente è tutt’altro che roseo e sono le stesse ammissione dell’attaccante a confermarlo: «Questo Milan non basta per affrontare la Juventus, servono più qualità e l’obbligo di dare tutti il 120%».
Bacca sul mercato
Appare chiaro che, soprattutto in caso di sconfitta nella finale di Coppa Italia contro la Juventus e di mancata qualificazione alla prossima edizione dell’Europa League, il futuro di Carlos Bacca sarà altrove. Galliani non parla ma ci risulta che sulla sua scrivania stiano iniziando ad arrivare in busta chiusa interessanti offerte per il suo cartellino da parte di alcuni top club europei, in primis Bayern Monaco e Real Madrid. Ovvio che l’ad rossonero tenterà quanto meno di incassare quello che è stato speso quasi dodici mesi fa per acquistarlo dal Siviglia, 30 milioni. A quel punto il colombiano potrà partire non lasciando - per la verità - troppi cuori infranti dalle parti di San Siro.
Pavoletti o Zaza
Per sostituire Bacca, a parte Ibrahimovic il cui ritorno al Milan potrebbe concretizzarsi a prescindere dalla partenza del colombiano, si annuncia un testa a testa tutto italiano, tra due attaccanti di casa nostra: Pavoletti e Zaza. Il primo rappresenta la vera rivelazione del campionato di serie A, già autore di 13 gol (senza rigori) e protagonista di una stagione eccellente nel Genoa di Gasperini. Il secondo, ormai ai ferri corti con Massimiliano Allegri e stanco di tutta questa panchina, chiede più spazio alla Juventus che quindi potrebbe decidere di offrirlo a Galliani come contropartita per arrivare a Mattia De Sciglio, sogno proibito del prossimo mercato bianconero. Il progetto di un Milan sempre più italiano assume sempre maggiore consistenza.