10 ottobre 2024
Aggiornato 01:00
Calcio - Serie A

Milan, ora la Champions non è più un miraggio

I rossoneri di Mihajlovic sembrano aver ingranato la quarta e, malgrado un distacco ancora importante dalle altre rivali, l’obiettivo terzo posto non è più irraggiungibile. Merito della crescita individuale dei calciatori del Milan, del cambio di modulo e di una ritrovata compattezza ed armonia di gruppo.

MILANO - Ora che il terzo posto non è più un’utopia, Sinisa Mihajlovic non si nasconde più. Certo, la Fiorentina veleggia ancora con 6 punti di vantaggio, la Roma ne ha altri 4 e perfino la maltrattata Inter è 2 punti avanti ai rossoneri, ma le speranze del tecnico serbo poggiano su una convinzione a questo punto inattaccabile: il Milan, questo Milan, è ben altra cosa rispetto a quello visto nella prima metà della stagione e con una premessa del genere ogni tipo di previsione è possibile.

Inizio balbettante
Paradigmatico potrebbe essere il paragone tra le prime sei giornate d’andata e quelle del girone di ritorno. Allora il Milan era undicesimo con 9 punti, frutto di 3 vittorie e altrettante sconfitte; niente mezze misure e un’altalena di risultati troppo evidente per offrire margini di sicurezza. La squadra giocava con un 4-3-1-2, espressamente richiesto dal presidente Berlusconi, che però non consentiva ai rossoneri di esprimersi al meglio, sia in avanti (8 gol fatti), ma soprattutto dietro (9 gol subiti). E la media punti, appena 1,5, era lì a testimoniarlo.

Adesso si viaggia a media Champions
Tutt’altra musica nelle stesse sei partite del girone di ritorno. Adesso il Milan è imbattuto, con 4 partite vinte e due soli pareggi, la bellezza di 12 gol fatti e appena 4 subiti. E una media punti finalmente da zona Champions league, 2.3 punti a partita che - continuando in questo modo - porterebbe i rossoneri dritti dritti ai playoff della più importante competizione europea.

Decisivo il passaggio al 4-4-2
La differenza fondamentale l’ha fatta il cambio di modulo, il passaggio (dopo una breve parentesi a ritmo di 4-3-3) a un 4-4-2 forse scolastico ma estremamente efficace e sostanzioso, che ha consentito a Mihajlovic di trovare finalmente la quadratura del cerchio. I rossoneri hanno messo a disposizione del tecnico tutto il loro impegno e la loro dedizione, i risultati sono arrivati e con loro entusiasmo, allegria e soprattutto una ritrovata consapevolezza nei propri mezzi.
Con questo nuovo modulo il Milan pressa alto, recupera palloni nella metà campo avversaria, tira di più in porta e, grazie ad una fase difensiva finalmente solida, ha letteralmente blindato la porta di Gigio Donnarumma, sempre più protagonista di questa stagione.

Crescita individuale dei rossoneri
Così come quasi tutti i suoi compagni, tutti cresciuti individualmente e di conseguenza anche a livello di squadra. La prima menzione va ai colleghi di reparto Alex e Romagnoli, baluardi centrali di una difesa che non concede più nulla, ma anche ai terzini - di volta in volta Abate, Antonelli e De Sciglio -, autentici propulsori inesauribili del nuovo Milan che spinge sulle fasce; per non parlare della fascia mediana dove Montolivo è sempre più leader e i due esterni Bonaventura e Honda rappresentano la vera chiave di volta della manovra rossonera; e per concludere i due nuovi gemelli del gol, Niang e soprattutto Bacca, già a 13 gol in campionato e sempre più determinante, come testimonia la classifica aggiornata di Football Data dopo Milan-Genoa: 17 punti conquistati dal Milan grazie ai gol decisivi del colombiano, terzo in questa speciale graduatoria dopo Higuain (34) e Dybala (19).

Piccoli tasselli da sistemare
Restano da risolvere alcuni problemini di mira sotto porta (riguardare per conferma la marea di occasioni sciupate contro Verona, Bologna, Udinese etc. etc.); i preoccupanti cali di concentrazione, tipo quello che ha fatto letteralmente imbizzarrire Sinisa Mihajlovic nei minuti di recupero contro il Genoa; e per finire l’atteggiamento non proprio irreprensibile di alcuni rossoneri (indovinate un po’ di chi stiamo parlando?), ma la strada è quella giusta e adesso a Milanello nessuno vuole sprecare questa chance al profumo di Champions.