25 aprile 2024
Aggiornato 19:00
La versione dell'imprenditore piemontese

Briatore: «I GP di Formula 1 non sono più corse vere»

Il manager pluri-iridato tuona contro gli attuali regolamenti: «Troppa tecnologia, lasciate liberi i piloti». E sulla Mercedes: «Non vuole più dominare, altrimenti cambierebbero le regole. Raikkonen? È migliorato, ma preferisco Bottas»

ROMA – Persino un uomo che all'automobilismo deve tutta la sua carriera, come Flavio Briatore, ormai i Gran Premi non li segue quasi più: «Domenica ho guardato la gara in Bahrein per dieci minuti, poi ho spento la tv e ho fatto altro». Anche il manager che nell'arco di due decenni vinse tutto, in Benetton prima e in Renault poi, si iscrive insomma al nutrito partito dei critici verso l'attuale Formula 1: «I piloti dovrebbero poter fare 60 giri di qualifica alla domenica, invece di doversi preoccupare di risparmiare carburante e gomme – ha dichiarato nel corso di una lunga intervista a Radio Rai – Spendono 300 milioni di euro e poi devono tenere i piloti al guinzaglio in gara».

Rebus regolamenti
Le opinioni espresse dall'imprenditore piemontese, come al suo solito senza peli sulla lingua, riaprono l'annoso dibattito sui regolamenti della massima formula. Il pubblico continua a disamorarsi delle corse, gli sponsor sono sempre più riluttanti ad investire, eppure persino gli addetti ai lavori, che da tempo stanno studiando la questione, non paiono ancora avere trovato la chiave per riaccendere lo spettacolo. «In Formula 1 c'è molta tecnologia – analizza Briatore – ma la gente ha notato che non ci sono più le corse vere». Neppure il suo caro amico e socio Bernie Ecclestone, patron del Mondiale, può risolvere la situazione: «Avrebbe la forza per ricostruire la F1 – sostiene – ma gli servirebbe più sostegno da parte della Cvc (il gruppo di banche proprietario dei diritti televisivi, ndr) e della Fia (la Federazione internazionale dell'automobile, ndr). Resterà per un altro anno o due. Poi, quando se ne andrà, non troveremo più uno come lui. Se rimarrà la Cvc, nominerà un amministratore delegato, forse un americano, e la Formula 1 sarà controllata da un consiglio di amministrazione. Questo non sarà positivo, perché è meglio che sia un piccolo dittatore buono a fare le regole».

Se la Mercedes non vuole dominare
I suoi commenti al vetriolo Flavio Briatore non li ha però riservati solo per chi comanda. Il team principal pluri-iridato non si è infatti lasciato sfuggire l'occasione di gettare il suo sguardo pungente anche sui rapporti di forza del Mondiale. E, anche in questo caso, la sua è un'opinione destinata a far discutere: il piemontese è infatti convinto che la Mercedes, dopo aver dominato in lungo e in largo la stagione 2014, non abbia intenzione di ripetersi allo stesso modo nell'annata in corso, e sia anzi molto contenta del recupero della sua prima rivale, la Ferrari. «La Mercedes non vuole mostrare un eccessivo potere, altrimenti i regolamenti sarebbero cambiati – afferma, riferendosi alle pressioni in atto per rivoluzionare le regole tecniche a partire dal 2017 – Non è nel loro interesse vincere troppo facilmente». Infine, Briatore ha commentato anche le voci di mercato piloti che circolano sempre più insistentemente intorno al secondo sedile della Ferrari: «Raikkonen è migliorato, ma non so se lo terranno – rivela – Invece, io preferirei un giovane come Bottas. Il mio favorito resta sempre Ricciardo, ma lui è blindato dalla Red Bull».