16 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Invasione di campo

Kaką-Milan, č arrivato il momento dell'addio

Il fantasista brasiliano sempre pił vicino al ritorno in patria, al San Paulo, ma solo di passaggio perché ad attendere Kaką c’č la MLS americana e gli Orlando City Soccer. Al Milan perņ si lavora per costruire una squadra giovane e competitiva, primo obiettivo l’argentino Iturbe.

Probabilmente ci si attendeva un esito diverso, magari una stagione condita da qualche successo, la Nazionale verdeoro ritrovata ed un rinnovato entusiasmo nei confronti del calcio. Invece il campionato appena concluso, quello del ritorno di Kakà in rossonero, ha lasciato una sgradevole sensazione di amaro in bocca: Milan fuori dall’Europa, Ricky fuori dal mondiale brasiliano, una stagione di alti e bassi (discreti alti ma anche parecchi bassi, soprattutto nel girone di ritorno) e la convinzione che adesso lasciarsi – questa volta definitivamente – non sarà poi così doloroso.

Ed infatti sembra tutto pronto per gli addii. Voci e indiscrezioni raccontano di un Kakà che avrebbe già preso la sua decisione: firma con gli Orlando City Soccer, club della MLS americana, e parcheggio temporaneo, fino al marzo 2015 quando inizierà la stagione a stelle e strisce, al San Paolo, la sua ex squadra, dove Ricky sarebbe ben felice di ritornare.

E il Milan? In casa rossonera nessuno si strapperà i capelli per una rescissione anticipata del contratto, oneroso a dismisura per le esangui casse rossonere (malgrado il taglio del proprio lauto onorario, Kakà riceve da via Aldo Rossi un cospicuo assegno di 4 milioni di euro netti l’anno). Anzi, è sempre più forte la convinzione che una volta annunciata l’avvenuta separazione, Adriano Galliani potrà finalmente iniziare a fare sul serio per definire alcune trattative per il momento appena intavolate.

Parliamo naturalmente di quella che riguarda il talento argentino Juan Manuel Iturbe, attaccante esterno classe ’93, di proprietà del Verona, riscattato proprio dal club scaligero per la bellezza di 15 milioni di euro dal Porto che ne deteneva l’altra metà. Sul talento argentino si sono concentrate le attenzioni di alcuni dei club più importanti d’Italia e d’Europa, Roma, Napoli e Juventus, ma anche Real Madrid e Barcellona e il fatto che il Milan, dopo un lungo periodo in cui la massima aspirazione dei rossoneri era puntare sugli scarti del Genoa, sia tornato in competizione con le big del calcio continentale, rappresenta un segnale importante per i tifosi: in via Aldo Rossi il periodo delle vacche magre sta finalmente per concludersi. Già solo per la riconquistata competitività sul mercato, c’è da essere contenti di questa trattativa con il Verona.

Poi però ci sono aspetti tattici che sarebbe il caso di approfondire. Come abbiamo già evidenziato Iturbe è un potenziale fuoriclasse, ma andrebbe ad occupare una casella che al Milan sembra già abbondantemente coperta. Si d’accordo, l’eventuale arrivo del giovane argentino sarebbe compatibile solo con le partenze di Kakà e Robinho, ma Galliani ha appena messo sotto contratto Jeremy Menez che gioca praticamente nello stesso ruolo.
Se è vero che Filippo Inzaghi sembra intenzionato a schierare un 4-3-3, con un centravanti e due attaccanti esterni ai suoi lati, e se consideriamo che (tolto Balotelli o chi per lui nel ruolo di punta centrale) un posto dovrebbe essere già assegnato a Stephan El Shaarawy, uno tra Iturbe o Menez resterebbe fuori dai giochi. Quest’anno il Milan non avrà nemmeno competizioni europee da disputare, quindi mancherà anche l’esigenza del turn over. Riesce difficile credere che i rossoneri possano investire 25 milioni, nel caso di Iturbe, o un ingaggio pesante (2,7 milioni di euro netti l’anno più bonus per tre anni), nel caso di Menez, per giocatori in partenza destinati alla panchina.
Ed allora nasce un dubbio legittimo: non è che ci si sta preparando ad un’altra cessione illustre, ad esempio quella del Faraone, bersagliato dalla sfortuna e dagli infortuni nella scorsa stagione? Oppure non sarà che il giovane fantasista del Verona è solo uno specchietto per le allodole, mentre invece Adriano Galliani sta preparando qualche altro colpo, magari un top player a sorpresa?
 

Poi c’è sempre il caso Balotelli, che ha iniziato con il piede giusto il Mondiale brasiliano e, continuando in questo modo potrebbe vedere lievitare il costo del suo cartellino. Ma anche su Super Mario, malgrado le trattative sottobanco di quel traffichino di Mino Raiola, il Milan sta facendo alcune opportune riflessioni. Anche nell’ipotesi più ottimistica, cioè cedere Balotelli per una cifra vicina ai 30 milioni di euro - quindi con un’importante plusvalenza - poi sarebbe necessario andare a cercare un altro centravanti. E non sembra facilissimo trovare un attaccante centrale di spessore, carisma, qualità, disposto a giocare un anno senza coppe europee, per una cifra inferiore ai 30 milioni di euro, come ad esempio Mandzukic, di quattro anni più vecchio dell’attaccante azzurro, per il quale il Bayern chiede almeno 30.

Di sicuro si sta entrando in una fase cruciale del mercato rossonero, ma al Milan si respira un’aria nuova ed il ritrovato entusiasmo del presidente onorario Silvio Berlusconi ne è testimone. Intanto Barbara Berlusconi è già al lavoro per ampliare la sala dei Trofei di Casa Milan.