28 agosto 2025
Aggiornato 01:00
Il premier chiude la Festa de L'Unità

Renzi a Catania: pronti a discutere la legge elettorale

Matteo Renzi ha chiuso la Festa nazionale dell'Unità a Catania, tra proclami, stoccate agli avversari e qualche contestazione. Scontri a margine del comizio

CATANIA - Matteo Renzi ha chiuso la Festa nazionale dell'Unità a Catania, tra proclami, stoccate agli avversari e qualche contestazione. «Ci hanno detto che il problema del referendum era la legge elettorale, abbiamo detto che siamo pronti a discuterne. C'e bisogno però che gli altri facciano proposte, noi facciamo le nostre. Pronti a ridiscutere di legge elettorale».

Un duro attacco al Pd
Queste le parole usate dal premier-segretario del Pd, in oltre un'ora e mezzo di comizio. Renzi ha mosso un duro attacco al suo predecessore a palazzo Chigi e alla guida del centrosinistra Massimo D'Alema, chiedendo di fatto al partito di isolarlo nella sua scelta di dar vita a comitati per il no al referendum sulle riforme.

«Quelli come D'Alema vogliono fregarci»
«Siccome quelli come D'Alema sono esperti del passato vorrebbero fregarci il futuro continuando con le divisioni interne, le risse, le polemiche di tutti i giorni. A loro diciamo che questa è la riforma del Pd, come lo era dell'Ulivo e del Pds». Per Renzi il risultato del referendum "rappresenta un bivio fra cambiamento e palude», poi ha lanciato un appello al partito per mettere fine alla permanente guerriglia interna e ritrovare unità.

La protesta anti-Renzi
Mentre Renzi parlava sul palco all'interno di villa Bellini, alla sede della festa nazionale dell'Unità 2016 è arrivata la testa del corteo di oltre un migliaio di persone che ha sfilato a Catania per contestarlo. «Cacciamo Renzi» lo slogan principale, riportato anche nello striscione alla testa della manifestazione. Davanti a villa Bellini ci sono stati scontri fra manifestanti e Polizia in tenuta antisommossa. Sono intervenuti blindati e lanciati fumogeni per disperdere il corteo. Due manifestanti sono stati identificati e fermati.