Catalogna, «Soros finanzia i separatisti». E l'Ue rischia una nuova crisi. Chi ci guadagna?
Il magnate ungherese George Soros, considerato da molti uno dei burattinai dell'ordine (o disordine) mondiale che conosciamo, avrebbe finanziato anche la rivolta catalana
BARCELLONA – Il magnate ungherese George Soros, considerato da molti uno dei burattinai dell'ordine (o disordine) mondiale che conosciamo, avrebbe finanziato anche la rivolta catalana. Lo rivela La Vanguardia (celebre quotidiano edito a Barcellona) che ha reso noto come nel 2014 la fondazione Open Society Initiative for Europe di George Soros abbia elargito generosi contributi economici alle organizzazioni che militano per l’indipendenza della Catalogna. In particolare, le cifre in questione risultano essere 27.049 dollari al Consell de Diplomàcia Pública de Catalunya (Consiglio di Diplomazia Pubblica di Catalogna) e 24.973 dollari al Centre d’Informació i Documentació Internacionals a Barcelona (CIDOB – Centro d’Informazione e Documentazione Internazionale di Barcellona, un think tank indipendentista). La notizia non sorprende noi giornalisti del Diariodelweb, perché in passato abbiamo già raccontato come George Soros abbia cercato più volte di influenzare il corso della storia dentro e fuori i confini dell'Unione europea.
Le attività segrete di George Soros
Quando, un anno fa, alcuni hacker trafugarono 2576 file dalla potentissima Open Society Foundation, svelarono molte delle attività segrete del ricco magnate di origini ungheresi. E non a caso lo definirono «l'architetto o il finanziatore di più o meno ogni rivoluzione o colpo di stato degli ultimi 25 anni». La Open Society Foundation sarebbe stata fondata da George Soros allo scopo filantropico di esportare il modello della democrazia occidentale nel mondo e, in particolare, nei paesi della ex Unione Sovietica. Sembra un intento nobile, all'apparenza. Ma il ricco filantropo, in realtà, ha fatto molto di più.
I finanziamenti al Partito Democratico
I documenti trafugati dalla sua organizzazione rivelano un costante impegno economico per campagne elettorali, fondazioni umanitarie, associazioni per i diritti umani e società di ricerca che avrebbero ricevuto cospicue somme di denaro per indirizzare il consenso dell'opinione pubblica (non solo americana) verso alcune questioni particolarmente care a Soros. Vale la pena ricordare che Soros ha sponsorizzato generosamente anche il Partito Democratico e finanziato, in particolare, la campagna della candidata Hillary Clinton con circa 8 milioni di euro per scongiurare il pericolo Trump, come riporta Lorenzo Giarelli su Linkiesta. Pare inoltre che abbia cercato di influenzare il risultato delle elezioni del 2014 in molti Stati membri dell'Unione Europea per contrastare i partiti anti-europeisti.
Le rivoluzioni possono cambiare il corso della storia
Ma c'è molto di più. In tanti lo ritengono l'artefice e il finanziatore della maggior parte delle rivoluzioni che si sono verificate in tutto il mondo negli ultimi venticinque anni, come quella Ucraina. Soros avrebbe finanziato i rivoluzionari ucraini contro la Russia di Vladimir Putin per indebolirla. Le crisi, infatti, sono uno strumento decisamente efficace per manipolare l'opinione pubblica e se diventano «la normalità» possono diventare una grande opportunità per determinare il risultato della storia. O per fare (tanti) soldi. Ricordiamo anche, a questo proposito, che George Soros è diventato famoso per aver gettato sul lastrico la Banca d'Inghilterra e aver costretto la sterlina e la lira italiana a uscire dallo SME nel 1992.
Chi guadagna dalle crisi?
Il 16 settembre di quell'anno mise in atto una gigantesca operazione speculativa vendendo una enorme quantità di sterline allo scoperto, e gettando nel caos sia la Gran Bretagna che l'Italia. In questo modo i due paesi furono costretti a uscire dallo SME, mentre Soros guadagnava una fortuna. Ad oggi è una delle trenta persone più ricche del mondo e il suo patrimonio è stimato in circa 24,9 miliardi di dollari (i dati sono relativi al mese di maggio del 2016). In parole povere, sembra proprio che Soros abbia tentato più volte di influenzare e determinare il corso della storia a suo favore. Forse i generosi contributi versati a favore delle organizzazioni indipendentiste catalane fanno parte di un disegno più grande. Un piano per cambiare lo status quo mondiale. Ma non è affatto detto che l'obiettivo di George Soros sia solamente quello – all'apparenza nobile e virtuoso - di promuovere lo sviluppo della democrazia. Le rivoluzioni portano violenza, disordini, caos. In una parola sola: crisi. E qualcuno, di solito, ci guadagna. Come è successo nel 1992 con lo SME.
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